Sciopero treni Italo e Trenitalia 13 luglio, stop di 24 ore: rischio caos per migliaia di passeggeri

Sciopero treni Italo e Trenitalia 13 luglio, stop di 24 ore: rischio caos per migliaia di passeggeri

di Redazione web

Rischio disagi e caos per i passeggeri per il prossimo 13 luglio. I sindacati hanno infatti indetto uno sciopero nazionale di 24 ore del personale di Trenitalia e Italo, che potrebbe portare a una giornata da incubo per chi viaggia in treno, in un periodo in cui in tantissimi si muovono per tutta l'Italia per le vacanze estive.

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Sciopero Trenitalia e Italo 13 luglio

Lo stop, indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal, Orsa Trasporti, coinvolgerà il personale delle due aziende di trasporto ferroviario dalle ore 3.00 di giovedì 13 luglio alle ore 2.00 di venerdì 14. Le due distinte ma identiche azioni di protesta figurano nel calendario degli scioperi della Commissione di garanzia, proclamate entrambe il 21 giugno. 

Per quanto riguarda Trenitalia, in particolare, i sindacati hanno deciso una seconda azione di sciopero dopo quella del 14 aprile, per le criticità che permangono nella vertenza sindacale. «Le organizzazioni sindacali - si legge nella comunicazione inviata alla Commissione di garanzia e all'azienda - hanno ribadito la necessità di riprendere un confronto serio, serrato, finalizzato a risolvere le criticità per le lavoratrici e i lavoratori di Trenitalia, favorito da un clima aziendale sereno, sgombro da iniziative unilaterali aziendali che ne ostacolano il percorso stesso. Percorso negoziale fermo anche a livello territoriale, in quanto la società non è stata in grado di presentare, ad oggi, un adeguato piano assunzionale per ripianare le carenze degli organici che scarica tutte le tensioni sul costo del lavoro, peggiorando le condizioni di lavoro dei dipendenti».

Anche per Italo si tratta di una seconda azione di sciopero dopo quella del 14 maggio, perché nello «stallo negoziale» nelle trattative di rinnovo del contratto di Italo non ci sono stati i «necessari avanzamenti rispetto alla risoluzione della vertenza».

In particolare, resta una «significativa distanza tra le parti» su varie tematiche, dall' «insufficienza della proposta economica» dell'azienda in relazione ad un equo apprezzamento degli elementi salariali variabili, anche quando connessi alla flessibilità richieste dalla società« fino al il perfezionamento delle tabelle dei minimi salariali.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Giugno 2023, 19:45
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