Ponte di Genova, l'inaugurazione due anni dopo la tragedia. Conte: «Non siamo qui per tagliare un nastro»

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Pioggia sul nuovo Ponte San Giorgio di Genova, come in quel drammatico 14 agosto di due anni fa, quando crollò il Ponte Morandi: sulla cerimonia di inaugurazione sulla Valpolcevera, iniziata alle 18.30, un'intensa perturbazione. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è arrivato sul viadotto: al suo arrivo, con la pioggia attenuata, è comparso uno splendido arcobaleno.

La cerimonia è iniziata con l'inno di Mameli alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dello stesso premier Conte, ed è entrata nel vivo con la lettura dei nomi delle 43 vittime del ponte Morandi. Subito dopo sono state suonate le note 'silenzio'. «Non siamo qui per tagliare un nastro, e forse non è neanche facile abbandonarsi a intenti celebrativi. È ancora troppo acuto il dolore della tragedia», le parole di Conte. «Questo Ponte ci restituisce un'immagine di forza e anche di leggerezza», aggiunge. 



Ad accogliere Conte il sindaco Marco Bucci che gli ha regalato la mascherina con la croce di San Giorgio simbolo di Genova, il governatore Giovanni Toti e la ministra Paola De Micheli. «Tutta la città aspetta questo momento, lo aspetta anche chi vive attorno, la città metropolitana, lo aspettano i turisti che vengono in Liguria», ha detto il commissario e sindaco di Genova Marco Bucci in una conferenza stampa prima della cerimonia di inaugurazione. 




CASELLATI: SIMBOLO DELLA RINASCITA «Il ponte San Giorgio è il simbolo della rinascita del nostro Paese. Genova deve diventare un modello: senza burocrazia e senza vincoli si crea lavoro e sviluppo», ha detto il presidente del Senato Elisabetta Casellati, a Genova per l'inaugurazione del nuovo ponte. «A Genova ha vinto l'Italia che si rimbocca le maniche. Ripartiamo da qui e dal coraggio di chi ha lavorato senza fermarsi nemmeno in piena pandemia. Il dolore per le 43 vittime non potrà mai essere cancellato, ma questo ponte oggi riaccende il futuro della città e dell'Italia intera» ha concluso.

LO STRISCIONE: "STRAGE DI STATO" «Più che un ponte, una passerella»: è lo striscione affisso da militanti di 'Genova Antifascista' sulla facciata di Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, per contestare la cerimonia di inaugurazione del ponte San Giorgio. «Oggi assisteremo all'ennesima messa inscena a scopo propagandistico dei signori Bucci e Toti. - interviene il gruppo via Facebook -.
Non importa se su quel ponte morirono 43 persone, lo show deve andare avanti. Basta passerelle, non è stata una tragedia ma è una strage di Stato». Lo striscione è stato rimosso dai vigili urbani.

 
 

MATTARELLA INCONTRA I FAMILIARI Intanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato in Prefettura per un incontro privato con il Comitato dei familiari delle vittime del crollo. I familiari erano stati invitati a partecipare alla cerimonia di inaugurazione, ma aveva opposto il rifiuto perché ritenevano che l'evento prendesse un indirizzo troppo festoso. Mattarella conosciuta la situazione ha imposto una cerimonia sobria ed è nato l'incontro privato. A questo punto il Comitato ha accettato che sul ponte venissero letti i nomi dei loro familiari morti. Dopo Mattarella si recherà sul ponte per l'inaugurazione. 

«Ci tenevo a incontravi prima della cerimonia del Ponte per sottolineare pubblicamente e in maniera evidente che la ferita non si riemargina, che il dolore non si dimentica e che la solidarietà non viene meno in alcun modo. E condivido la vostra scelta di vederci in prefettura e non sul ponte non perché» l'inaugurazione «non sia importante. Lo è per la città naturalmente. Ma perché quest'incontro è un'occasione raccolta, non di frastuono», ha detto il presidente Sergio Mattarella incontrando i familiari delle vittime della tragedia del Ponte Morandi.


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Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Agosto 2020, 21:44
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