«Non mi chiama nemmeno papà, sarò un mostro ma pongo fine alle sue sofferenze», Egidio uccide il figlio di 2 anni e si suicida

«Non mi chiama nemmeno papà, meglio finire le sue sofferenze»: Egidio uccide il figlio di 2 anni e si suicida

«Solo io ho capito la gravità della diagnosi che i medici hanno fatto a mio figlio. Meglio farla finita subito, prima che sia troppo tardi». Sono state queste le ultime parole di Egidio Battaglia, il papà 43enne di Castello di Godego, un comune nel Trevigiano, che ha ucciso il figlio disabile prima di suicidarsi.

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«Non sa pronunciare il nostro nome, non mi guarda con affetto chiamandomi papà. So che sarò definito un mostro, ma il dolore che sto provando lo conosco solo io. L’ho fatto per evitare a mio figlio un futuro di sofferenze», ha scritto nella lettera prima di compiere il folle gesto. L'uomo ha afferrato il figlio di appena 2 anni a cui era stato diagnosticato l'autismo e lo ha ucciso strangolandolo.

Egidio nella lettera ha voluto spiegare i motivi del suo gesto, certo che non sarebbe stato capito e che avrebbe sconvolto tutta la famiglia.

La mamma del bambino si è sentita male dopo aver appreso la notizia, come riporta Il Gazzettino. In casa, oltre ai corpi, sono stati trovati 4 fogli di carta in cui Egidio ha scritto le sue ultime parole. La disperazione del 43enne sarebbe nata dalla diagnosi di autismo fatta al bambino, una diagnosi però che non era ancors atata accertata vista la tenera età del piccolo che avrebbe sofferto di piccoli disturbi cognitivi.

Un gesto folle eppure inaspettato. Nessuno pensava che potesse fare del male al suo bambino, voluto e amato moltissimo. Chi conosceva il bambino ha confermato che il piccolo non mostrava particolari problemi o difficoltà di alcun genere, ma per il padre il futuro di suo figlio sarebbe stato pieno di difficoltà e sofferenze, così ha voluto porre fine al dramma strangolando prima il piccolo e poi tagliandosi la gola. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Febbraio 2021, 16:56
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