Panettoni, pandori e spumante, ma anche pasta, pesce, frutta e verdura: 500mila tonnellate di cibo acquistato, cucinato, servito in tavola e poi tristemente buttato nel secchio. Un brutto epilogo per montagne di alimenti che ogni anno, a Natale, finiscono nella pattumiera. Una pessima abitudine che va avanti tutto l'anno ma che durante le Feste raggiunge vette incomprensibili.
Del resto è tutto sproporzionato: si acquista di più, si preparano più cenoni e pranzi in compagnia ma poi resta sempre qualcosa nei piatti di portata o direttamente nei frigoriferi e nelle dispense. Per poi andare in discarica. Non si tratta di poco cibo ma di centinaia di migliaia di tonnellate: ogni famiglia butta via circa 80 euro. E così il Natale diventa anche il momento più critico sia per i costi che gravano sulle famiglie sia per gli sprechi alimentari. Lo denuncia Assoutenti che segnala, tra i generi più sprecati a Natale, sia i prodotti freschi come frutta e verdura, sia le pietanze caratteristiche dalla pasta ai dolci della tradizione.
Secondo l'Associazione in tutela del consumatore, gli italiani ogni anno buttano via 9 miliardi di euro, tra questi ben 6,5 miliardi provengono direttamente dalle case.
In base a un sondaggio condotto da Too Good To Go, l'azienda marketplace mondiale per le eccedenze alimentari, in collaborazione con YouGov l'86% degli intervistati dichiara di sprecare cibo durante le festività natalizie e il 37% di questi getta via oltre un quarto del cibo acquistato. Che cosa finisce nel secchio dell'immondizia? Ci sono soprattutto alimenti freschi, soggetti a scadenza naturale, come il pane e le verdure ma anche la frutta e la pasta fresca. Non solo, si buttano spesso anche le bevande analcoliche e i legumi.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Dicembre 2023, 08:05
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