Le due persone arrestate, secondo l'accusa, avevano il dovere di custodia e cura e avrebbero anche inquinato le prove. Al direttore viene contestata l'accusa per aver cagionato la morte dell'ospite, non ponendo adeguate misure ed azioni per impedirla. Le misure sono state emesse dal gip del tribunale di Massa (Massa Carrara), su richiesta della procura. L'indagine, condotta dai carabinieri del Nas di Livorno e della Compagnia di Pontremoli, coordinati dal pm Alessia Iacopini, è scaturita da una segnalazione pervenuta ai militari del Nas dopo la morte della donna.
L'attività investigativa ha permesso di appurare che i soggetti colpiti dal provvedimento, secondo l'accusa, avrebbero gestito la struttura con evidenti carenze organizzative andando ad avvantaggiare la condotta autolesionistica di un'assistita con problemi psichiatrici che, lasciata senza alcun controllo e vigilanza, aveva perso la vita a causa di una caduta dal balcone.
Dagli esiti investigativi emergerebbe inoltre che gli indagati, al fine di ostacolare e sviare l'attività d'indagine avrebbero modificato artificiosamente lo stato dei luoghi e delle cose connesse al reato, cancellando le tracce che potevano ricondurre «a condotte omissive e di negligenza da parte degli stessi gestori responsabili della struttura».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Ottobre 2017, 18:49
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