Un uomo è morto lo scorso novembre, a causa di una emorragia cerebrale. Andrea Nataliato, 40enne di Arre nel Padovano, era stato dimesso tre volte dall'ospedale di Schiavonia, dove si era presentato per via di un dolore opprimente e insopportabile alla testa, con un aumento della pressione. Poi il malore, che gli ha stroncato la vita. Adesso sei medici sono indagati e dovranno rispondere davanti al gip dei fatti.
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Cosa è successo
«Oddio, la testa», sarebbero state le ultime parole di Nataliato, prima di stramazzare al suolo e venire stroncato. Come riporta il Corriere Veneto, per la prima volta si era sentito male il 21 ottobre scorso e aveva avvisato i parenti, ma pensando a una banale influenza aveva provato a curarsi con la tachipirina. Non avendo gli effetti sperati, si è recato alla guardia medica, dove gli è stata prescritta una normale terapia farmacologica per la pressione alta.
Il secondo ricovero e la morte
Il giorno successivo, con i dolori che non accennano a diminuire, l'uomo scrive al medico che l'aveva visitato, che gli consiglia di aumentare il dosaggio e di tornare in pronto soccorso se la situazione non fosse migliorata. La mattina del 31 ottobre, a 3 giorni dal primo ricovero, torna in ospedale con gli stessi sintomi e la pressione sempre elevata. Viene visitato, e sottoposto anche ad una visita cardiologica, per poi essere nuovamente dimesso verso mezzogiorno. Meno di 48 ore dopo, perde i sensi in casa, ma non prima di aver messo in allarme la compagna con un urlo, strozzato dal dolore. Ricoverato d'urgenza, gli viene riscontrata una emorragia cerebrale estesa. Trasferito all'ospedale di Padova, muore il 3 novembre. Gli inquirenti ora dovranno stabilire le colpe, se ce ne sono, dei medici che l'hanno visitato e se ci fosse stato un modo di salvarlo.
Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 21:18
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