Crolla il prezzo del latte, la rabbia dei pastori in Sardegna

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Un'isola coperta di migliaia di litri di latte per denunciare il prezzo troppo basso, circa 60 centesimi al litro, del prodotto raccolto dagli allevatori nelle campagne sarde. La protesta si sta dividendo in due tronconi: il versamento forzato del contenuto delle autobotti degli industriali, dopo lo stop dei camion in mezzo alla strada. E quello volontario degli stessi allevatori che si radunano e gettano via il latte per le strade, e poi documentano la loro azione con filmati che girano nei social e diventano virali.

Gli alt alle autobotti sono iniziati con un singolo episodio nei giorni scorsi a Villacidro. Sembrava un fatto isolato, subito condannato da associazioni e istituzioni. E invece oggi c'è stato un plateale bis. È successo ad Abbasanta, lungo la Statale 131, a 120 chilometri da Cagliari e a 80 da Sassari. Prima una manifestazione con i pastori che rallentavano il traffico, poi il versamento del liquido bianco sull'asfalto. Il prodotto era all'interno di due cisterne, una dell'azienda Arborea e l'altra della Cooperativa allevatori ovini di Oristano, che sono state quasi completamente svuotate. Sulla Carlo Felice sono rimasti anche diversi cartoni di latte schiacciati poi dalle auto, non appena è ripreso la normale viabilità.

Gli allevatori hanno improvvisato un corteo di auto e pick-up lungo tutta la statale in direzione Nord per arrivare nel centro di Macomer, dove precedentemente alcuni allevatori avevano buttato a terra il loro latte. Versamenti volontari, invece, sono stati effettuati nel Nuorese. A Selegas, invece, alcuni pastori hanno deciso di regalare il latte ai compaesani. Non è evidentemente servito a rasserenare gli animi nemmeno l'incontro tra associazioni e movimenti da una parte e industriali dall'altra proprio per fissare un prezzo più alto o almeno in linea con le richieste dei pastori. Le parti avevano trovato l'accordo per legare le oscillazioni delle tariffe a meccanismi e parametri più sicuri. Ma non sono riusciti ancora - la riunione era stata aggiornata a mercoledì prossimo - a trovare un prezzo minimo.

«Abbiamo trovato condivisione su 12 punti su 13 - spiega l'assessore regionale dell'Agricoltura Pierluigi Caria - ora speriamo di arrivare all'accordo sul prezzo del latte. Quello che sta succedendo oggi ci riempie di dispiacere, soprattutto perché sappiamo quanto costi agli allevatori privarsi di ciò che hanno prodotto con tanto lavoro. Per quanto riguarda invece le intimidazioni, proprio ieri abbiamo votato un documento di condanna». Coldiretti ha annunciato mobilitazione e iniziative legali. «Ci rifaremo all'art. 62 della legge 1 del 2012 in cui sono previste sanzioni oltre i 3 milioni - ha annunciato il presidente regionale Battista Cualbu - lo faremo contro quegli industriali che pagano il latte sotto i costi di produzione., abbiamo i dati certificati da Ismea che lo dimostrano». E il ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio ha annunciato il suo arrivo: «La settimana prossima sarò in Sardegna a parlare con gli agricoltori. Come Governo stiamo ripensando a tutta la questione dei Consorzi per quanto riguarda il latte di pecora», ha detto.

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