Il negoziato parte in salita. Le richieste di Putin: «Voglio Crimea russa e Ucraina neutrale»

Il negoziato parte in salita. Le richieste di Putin: «Crimea russa e Ucraina neutrale»

di Giammarco Oberto

Da qualche parte, vicino a Gomel, sul fiume Pripyat, sulla linea di confine Ucraina-Bielorussia. Non ci sono figure di peso, tra i delegati di Kiev e di Mosca. Viceministri e consiglieri devono raccogliere e riferire ai vertici. È solo un primo negoziato, durato sei ore, a cui assiste come consulente anche Roman Abramovich, il miliardario, proprietario del Chelsie: lo hanno chiamato gli ucraini, per fungere da mediatore.

«Abbiamo trovato alcuni punti su cui è possibile individuare un terreno comune», dice il negoziatore russo Vladimir Medinsky. I prossimi negoziati avverranno al confine tra Bielorussia e Polonia, ma la strada è in salita, se le condizioni sono quelle che ieri Putin ha dettato al telefono al presidente francese Macron: «Voglio la sovranità russa della Crimea e la demilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina» che deve «diventare neutrale». Ovvero quanto Putin aveva già detto nel discorso alla nazione quando aveva annunciato l’invasione. Una base alquanto difficile su cui avviare una trattativa, per il presidente ucraino Zelensky, che chiede invece il cessate il fuoco immediato e il ritiro dei russi. Ieri l’uomo più braccato del mondo ha firmato una richiesta ufficiale di adesione all’Unione europea, facendo appello ad una procedura speciale per Kiev.

Un vero guanto di sfida buttato in faccia a Putin. Ma Bruxelles lo ha subito frenato: «L’ingresso dell’Ucraina nella Ue non è in agenda» ha detto l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell.

Intanto sul campo il conflitto cresce di intensità. I blindati di Mosca sono arrivati a 30 chilometri da Kiev. Ieri sera diverse grosse esplosioni sono state segnalate nell’est del centro e sono risuonate le sirene di allarme. La popolazione prepara barricate e trappole anti tank, sanno che quella per la Capitale sarà la battaglia decisiva. «Tutti i civili possono lasciare liberamente Kiev usando l’autostrada» è il messaggio dal Cremlino, che accusa le autorità ucraine di usare i civili come scudi umani. Ma gli scontri ieri sono stati duri anche a Moriupol e a Kharkiv, dove undici civili sono rimasti uccisi sotto i bombardamenti russi. Secondo le stime dell’Onu, a ieri mattina i civili uccisi in Ucraina erano 102, tra cui sette bambini. Numeri destinati inevitabilmente a crescere. Migliaia di persone sono in fuga dal Paese: donne, bambini, anziani. Secondo l’Onu, mezzo milione di profughi ha già raggiunto i Paesi vicini.


Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Marzo 2022, 08:15
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