«Oggi offre Giulia Cecchettin», il vergognoso post su Threads: social in rivolta contro il black humor

Il post sul nuovo social di Meta, Threads, è stato ripreso dalla pagina Instagram Thatsfabofficial, che pubblica i vari commenti "ironici"

«Oggi offre Giulia Cecchettin», il vergognoso post su Threads: social in rivolta contro il black humor

di Redazione Web

In un video si vede un ipnotizzante spadellatore di riso cinese, in quello che sembra essere un post innocuo come tanti sui social. La caption sul video in questione, però, è tutt'altro che innocua: «Oggi offre Giulia Cecchettin», in riferimento al fatto che nel video la padella si muove da sola, come se dietro ci fosse "il fantasma" di Giulia.

Il post sul nuovo social di Meta, Threads, è stato ripreso dalla pagina Instagram Thatsfabofficial, che pubblica i vari commenti "ironici". Come scrivono gli amministratori di Fab! questa «non è satira, umorismo o black humor. È violenza su violenza».

Le polemiche al post

«Post vomitevole su Threads di un ragazzo che avrà tra i 16 e i 22 anni, che ha deciso di fare “satira” o “black humor” su una tragedia come quella di Giulia Cecchettin.

Ma non è stato l’unico, anzi, i commenti sotto (di altri ragazzi) sono ancora più agghiaccianti, e tirano in mezzo altre vittime di femminicidio, ironizzando sulle loro morti», si legge nel post. Scorrendo le foto altri ragazzi commentano con commenti orrendi come: "Finalmente un ristorante dove poter portare la mia crush Yara Gambirasio a un appuntamento", "A Filippo Turetta piace questo video" e ancora "Fa il suo dovere nonostante le difficoltà".

«Ma anche inni al patriarcato - continua il post di itsfabofficial - con tanto di cuori sulla foto di Giulia e Filippo nel campo di fiori. Abbiamo deciso di denunciare tutto questo, e condividiamo affinché possiate segnalare anche voi. Perché fare finta di nulla è essere complici. Perché commentare la cosa come “era solo una battuta” o “una ragazzata” vuol dire essere parte del problema ed essere responsabili tanto quanto chi commette questi crimini. Perché questa non è satira, umorismo o black humor. È violenza su violenza. Questo mondo deve diventare migliore, e dobbiamo essere noi in primis a lottare per renderlo tale».

Tantissimi i commenti indignati e le risposte degli utenti che chiedono che i nomi di coloro che hanno commentato vengano resi noti. Qualcun altro però scrive che chiedere i nomi provocherebbe altra violenza, e sarebbe sbagliato rispondere alla violenza in questo modo. Qualcuno vorrebbe addirittura la pena di morte per i ragazzi che hanno commentato, richiesta sostenuta da altri utenti.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Dicembre 2023, 15:36
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