“Quirinal Game”, la paura delle elezioni nel risiko per il Colle

“Quirinal Game”, la paura delle elezioni nel risiko per il Colle

di Mario Fabbroni

Nessuno lo dice, per paura di cadere nel tranello e leggere le proprie considerazioni spiattellate su giornali e siti web: ma il no di Mattarella al bis per il Colle ha messo nei guai il 68% dei deputati e il 74% dei senatori. Ideali politici sì, ma per i novizi la pagnotta viene prima di tutto: e se non si supera il Capo di Buona Speranza rappresentato da metà legislatura, troppi Magellano eletti per la prima (e forse unica) volta non vedranno mai l'approdo sicuro della pensione da ex parlamentari.

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Così sul voto per indicare il prossimo Presidente della Repubblica peserà parecchio il timore dello scioglimento anticipato delle Camere. Il trasloco di Mario Draghi al Quirinale rischia di essere la fine dei giochi. Per disinnescare la mina vagante tra i peones, dal cilindro escono due sentenze che attribuirebbero ugualmente la pensione: bisogna pagare tutti i contributi, pure per i mesi senza stipendio. Lo Stato non fa sconti. Ma anche i leader dei principali schieramenti ballano sul precipizio. Infatti il ruolo costituzionalmente equilibrato (per definizione) del Capo dello Stato sarà messo a dura prova dalle pressioni degli aspiranti premier. Tranne il centrodestra, che guarda i sondaggi e morde il freno, tutti hanno buoni motivi per portare la partita alla scadenza naturale del 2023.
M5s rischierebbe quasi di sparire, Renzi ha bisogno di tempo per puntare a ingrossare le proprie fila, Berlusconi sogna il gran finale istituzionale ma più concretamente finirà per tenere solo a bada Salvini e Meloni.
Meglio allora portare una donna alla massima carica? Probabile, visto che il nuovo Mattarella non si vede.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Gennaio 2022, 11:52
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