Due fanatici religiosi dietro il killer. Le vittime sottoposte a riti e torture

Nuovi particolari sulle atrocità di Barreca. La coppia incontrata in chiesa

Due fanatici religiosi dietro il killer. Le vittime sottoposte a riti e torture

di Salvatore Garzillo

Un disoccupato e una venditrice occasionale di alimentari e cosmetici naturali, entrambi uniti da una malsana passione religiosa che si è trasformata in fanatismo. È questo il profilo di Sabrina Fina, palermitana di 42 anni, e Massimo Carandente, 50enne campano, la coppia fermata dai carabinieri con l’accusa di aver partecipato alla strage commessa nei giorni scorsi ad Altavilla Milicia (Palermo) dal 54enne Giovanni Barreca, il muratore che ha ucciso moglie e due figli nella convinzione che dovessero essere liberati dal demonio. L’unica superstite è la figlia 17enne, ancora sotto choc ma capace di raccontare parte delle violenze subite dai fratelli Emanuel (di 5) e Kevin (di 16), incatenati e sottoposti a un esorcismo che in realtà è stata una tortura. La donna potrebbe essere stata uccisa dieci giorni fa, di certo i suoi resti sono stati carbonizzati e sepolti sotto pochi centimetri di terra in giardino. Attorno c’erano suoi oggetti, un elemento che potrebbe essere il tentativo di disfarsi dei suoi indumenti ma più probabilmente rivela un rituale.

Sarà l’autopsia sui frammenti del cadavere ad aggiungere dettagli. A guidare la mano e la mente di Barreca, secondo gli investigatori, sarebbe stata anche la coppia di amici conosciuti durante uno degli incontri di preghiera in una chiesa evangelica della zona, che poi hanno abbandonato in gruppo perché troppo “moderata” rispetto alla loro visione. «Satana sta usando i pastori corrotti», scriveva Carandente sui propri social riferendosi a pastori e guaritori ritenuti truffatori. Eppure sembra che sia stato proprio lui, assieme alla compagna, a introdurre Barreca al mondo di Roberto Amatulli, l’ex parrucchiere di Bari diventato guru evangelico e accusato in diverse occasioni di raggirare persone in difficoltà. Al momento nessuno dei tre è apparso pentito né ha respinto le accuse. Durante l’interrogatorio di domenica avrebbero detto: «Abbiamo fatto solo del bene».

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Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Febbraio 2024, 06:05