Davide, in coma a vent'anni: arrestate madre e figlia 17enne. «Concorso in tentato omicidio»

Svolta inaspettata nelle indagini per il tentato omicidio del ragazzo bolognese di vent'anni in coma dopo l'aggressione a Crotone

Davide, in coma a vent'anni: arrestate madre e figlia 17enne. «Concorso in tentato omicidio»

Svolta inaspettata nelle indagini per il tentato omicidio di Davide Ferrerio, il ragazzo bolognese di vent'anni in coma all'ospedale Maggiore di Bologna dopo un'aggressione choc a Crotone, lo scorso agosto. La polizia ha arrestato due persone, una donna e la figlia 17enne, nella città calabrese, ritenute gravemente indiziate di aver fornito un «contributo attivo e consapevole» alla violenta aggressione subìta dal ragazzo, che all'epoca dei fatti si trovava in vacanza a Crotone con la famiglia. Per l'aggressione era finito subito in carcere il 22enne Nicola Passalacqua, accusato di tentato omicidio.

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Con il coordinamento della Procura della Repubblica di Crotone e della Procura della Repubblica per i Minorenni di Catanzaro, spiega una nota della Questura di Crotone, sono state svolte ulteriori attività investigative mediante l'esame di persone informate sui fatti, l'intercettazione di conversazioni e comunicazioni, sopralluoghi e misurazioni, esame del contenuto dei cellulari sequestrati, analisi delle immagini degli impianti di sorveglianza e dei lettori targhe installati nel territorio di Crotone.

 

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È stato così possibile, spiegano gli investigatori, fare piena luce sulla esatta dinamica del gravissimo episodio verificatosi la sera dell'11 agosto scorso, accertando la responsabilità di ciascuna delle persone a vario titolo coinvolte nell'evolversi della drammatica aggressione.

Le Procure competenti hanno, quindi, richiesto l'emissione di misure cautelari, accolte dai Gip competenti in relazione a due posizioni per il reato di concorso anomalo nel delitto di tentato omicidio.

La madre è finita in carcere mentre la figlia, minorenne, si trova in una casa famiglia. Il Gip di Crotone non ha invece ritenuto sufficienti gli indizi raccolti a carico di un terzo soggetto presente ai fatti. «È doveroso segnalare, per una corretta informazione - sottolinea la nota - che la persona a bordo del ciclomotore più volte indicata sugli organi di stampa come il soggetto che avrebbe provocato l'aggressione, è totalmente estraneo alla vicenda, trattandosi di un soggetto che casualmente in quei momenti transitava nei pressi del Palazzo di Giustizia di Crotone, al pari di altri utenti della strada».


Ultimo aggiornamento: Sabato 12 Novembre 2022, 15:54
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