Cieco a 16 anni: Davide ha creato un'azienda che fattura 3 milioni: "Guai a cullarsi nell'assistenzialismo"
di Vittorio Pierobon
La luce si è spenta completamente quando aveva poco più di 16 anni. Buio totale. Per Davide Cervellin è stato l'inizio di una nuova vita, quasi una fortuna, se non suonasse blasfemo riferendosi ad una persona divenuta cieca per una malattia degenerativa irreversibile. Ma è lui stesso a sdrammatizzare: «Sono figlio di contadini e il mio destino era il lavoro dei campi. Ma un orbo non può zappare, così mio padre, quando ha saputo che sarei diventato cieco, mi ha fatto studiare e ho avuto una vita, posso dirlo senza falsa modestia alla vigilia dei 60 anni, di successo. Ho fatto tutto quello che desideravo. Non mi sono mai sentito un diverso». Figlio di contadini che avevano un po' di terra a Pagnano, vicino ad Asolo, ha scoperto presto di essere condannato alla perdita totale della vista. Il professor Giovanni Rama, luminare dell'oculistica, non ha dato speranze al padre di Davide: «Non c'è nulla da fare, suo figlio diventerà cieco. Usi i pochi anni di vista che gli restano per fargli imparare a vivere dopo».