L'indagine, denominata «Gabbia», ha preso le mosse dalla denuncia presentata dai familiari dell' anziana. Effettuate anche intercettazioni telefoniche, ambientali ed audio/video da cui sono emersi, fanno sapere i carabinieri del Nas, «episodi di autoritarismo e violenza perpetrati, dal titolare e dalle operatrici della comunità alloggio per anziani ai danni dell' anziana ospite “non autosufficiente”». Tra le tante vessazioni, spiegano i carabinieri, le modalità con le quali la donna era «praticamente ristretta nel solo spazio della propria branda. Grazie all'applicazione di sbarre metalliche sul letto era stata realizzata una vera e propria “gabbia”, da cui il nome dell'operazione».
Secondo l'accusa, «l'anziana ospite è stata più volte chiusa a chiave all'interno della propria stanza, peraltro priva di servizi igienici».
Alla donna «venivano spesso tirati i capelli» e veniva «anche schiaffeggiata, strattonata e pesantemente ingiuriata». L'attività del Nas carabinieri si è svolta sotto la direzione e il coordinamento della procura di Latina. Le ordinanze, per la cui esecuzione il Nas carabinieri di Latina è stato coadiuvato nella fase operativa dal personale del Comando tutela salute e del comando provinciale di Latina, sono state emesse dal gip del Tribunale di Latina, Pierpaolo Bortone, che ha disposto il sequestro preventivo dell'intera struttura e il contestuale trasferimento degli anziani ospiti presenti nel corso delle operazioni. I provvedimenti restrittivi, eseguiti tra i comuni di Roccagorga (Latina), Maenza (Latina) e Sezze (Latina), sono stati eseguiti nei confronti del titolare della struttura, della moglie e di ulteriori cinque operatrici socio sanitarie, tre delle quali di nazionalità romena.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Maggio 2018, 10:34
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