Alex è in Italia al Bambin Gesù: «Le sue condizioni sono buone». Il trapianto a metà dicembre con tecnica innovativa

Alex è in Italia al Bambin Gesù: «Le sue condizioni sono buone». Il trapianto a metà dicembre con tecnica innovativa
C'è forse una speranza per il piccolo Alex, Alessandro Maria Montresor, che è giunto in Italia all'Ospedale Bambino Gesù di Roma da Londra. Le sue condizioni generali «sono buone»«il trattamento farmacologico in corso, avviato al Great Ormond Street Hospital dove il piccolo era in cura, sta contribuendo efficacemente al contenimento della malattia e verrà proseguito presso il nostro Centro fino all'avvio della procedura trapiantologica», ha reso noto l'Ospedale. Al Bambino Gesù verrà sottoposto ad una tecnica di trapianto innovativa: il trapianto di midollo da genitore con una metodica di manipolazione delle cellule staminali

L'ultimo volontario rinuncia: sarà il papà il donatore di midollo


TRAPIANTO A METÀ DICEMBRE Il trapianto di midollo verrà effettuato intorno alla metà di dicembre. A partire da oggi e nei prossimi giorni, spiega l'Ospedale, il bambino verrà sottoposto a una serie di esami ematochimici (principalmente indagini microbiologiche) e strumentali, necessari prima di procedere con il trapianto. Parallelamente, i genitori del piccolo effettueranno esami di screening al fine di valutarne l'eleggibilità alla donazione di cellule staminali emopoietiche. L'insieme delle procedure di screening e la somministrazione delle terapie preparatorie richiedono dei tempi tecnici. Il trapianto di cellule staminali emopoietiche da genitore verrà dunque effettuato «verosimilmente - precisa l'ospedale - intorno alla metà di dicembre 2018».

LA GARA DI SOLIDARIETÀ Il piccolo, 18 mesi, ha una grave patologia genetica ed era ricoverato al Great Ormond Street Hospital di Londra: fino ad oggi non ha avuto successo la ricerca di un donatore totalmente compatibile con lui. La storia di Alex - che risiede a Londra con i genitori italiani - ha suscitato nei mesi scorsi una gara di solidarietà partita dalla Rete, dove i genitori del bambino avevano lanciato un appello per trovare un donatore compatibile per il trapianto. In poche settimane centinaia di persone, dal Nord al Sud dell'Italia, si sono sottoposte a un prelievo di sangue per testare la propria compatibilità, iscrivendosi al contempo nel registro italiano dei donatori di midollo osseo.

Corsa contro il tempo per salvare il bambino

In realtà la ricerca di un donatore compatibile per Alex è già inserita nella più ampia rete nei registri internazionali, che contano un totale di circa 30 milioni di iscritti. Ad oggi, però, non è stato trovato un donatore compatibile. È fallita infatti nelle scorse settimane anche la disponibilità di un donatore italiano il cui grado di compatibilità è stato giudicato insufficiente dall'ospedale britannico. 



TROVATO UN DONATORE, MA NON È DISPONIBILE Nei giorni scorsi era stato individuato un altro donatore non italiano compatibile che avrebbe però procrastinato la disponibilità al trapianto nei prossimi mesi. Ma la situazione di Alex non permette tempi lunghi: il bambino è infatti sottoposto a una terapia con un farmaco sperimentale e, anche se la sua vita non è minacciata in tempi brevissimi, l'efficacia del farmaco tende a diminuire nel tempo. Da qui la necessità di arrivare al più presto possibile al trapianto.

Per questo i genitori hanno deciso di accettare la disponibilità, già dichiarata nei mesi scorsi dall'ospedale della Santa Sede, a trattare il bambino. Al Bambino Gesù Alex verrà sottoposto a una tecnica di trapianto innovativa per la quale l'ospedale romano è tra i primi al mondo: con tale metodica sono stati già trapiantati 150 bimbi, di cui 50 con immunodeficienza primitiva e 6 con la stessa malattia di Alessandro, la linfoistiocitosi emofagocitica. La percentuale di guarigione definitiva nei bambini con immunodeficienza primitiva è dell'85%.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Novembre 2018, 11:17
© RIPRODUZIONE RISERVATA