Coronavirus, a rischio la tenuta emotiva: boom dello psicologo in chat
di Mario Ajello
SKYPE, NON LETTINO
Il contagio non accenna a diminuire e per i cittadini provati da una clausura che sembra senza sbocchi la Società Psicoanalitica Italiana ha appena attivato, gratuitamente, attraverso i suoi 11 centri in tutto il Paese, un servizio di ascolto e consulenza - via Skype, via telefono, via mail e non più il lettino freudiano - per chi in questi giorni vivendo una situazione di stress sente il bisogno di un aiuto competente. Iniziative così, da parte dell'Ordine nazionale degli psicologi e di centri qualificati (basti pensare che da Shanghai sono arrivati a Wuhan 150 psicoterapeuti negli ospedali e collegati on line nella fase d'emergenza), stanno aumentando negli ultimi giorni. Per poter accedere al servizio dello Spi, ad esempio, occorre andare sul sito (spiweb.it) e inviare una mail ad uno dei referenti indicati con la richiesta di attivazione del servizio. Le risposte poi vengono fornite entro 24 ore per definire la modalità di colloquio a distanza più adatta alle specifiche esigenze, nel rispetto della privacy dei singoli pazienti. I quali, come aspetto della sintomatologia depressiva, confessano in molti casi la tendenza alla ruminazione: ovvero la difficoltà a distrarsi da un pensiero angosciante, che in questo caso è quello del Coronavirus.
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La «tenuta emotiva», come nelle guerre, è fondamentale per vincere contro il nemico. Il morale dei cittadini, se si abbassa, offre spiragli nei quali l'avversario - in questo caso invisibile - può muoversi. Ora il problema sono gli stati d'ansia o depressivi, l'irritabilità (contro condomini rumorosi e familiari con cui si è costretti a dividere h24 lo spazio domestico spesso molto piccolo e comprensivo di suocera), l'insonnia e gli attacchi di panico che, per effetto di immagini choccanti come quelle della colonna di camion militari che portano via centinaia di bare da Bergamo, sui soggetti più deboli possono essere devastanti.
Spiega Anna Maria Nicolò, neuropsichiatra e presidente della Società psicoanalitica: «Le problematiche stanno crescendo, come il senso di persecuzione, la claustrofobia, la tensione, sostenuta anche dai media. Ci sono situazioni di coppia esplosive. Gli adolescenti si sentono braccati, scappano, dal virus e da casa».
Cantare sui balconi insomma può essere una bella cosa, ma la «tenuta emotiva» del Paese è un fatto anche clinico molto più che canoro.
Ultimo aggiornamento: Domenica 22 Marzo 2020, 12:32
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