L'Area vasta procede, i Comuni iniziano a crederci
Lezziero e Lucat hanno parlato della programmazione territoriale da mettere in atto. Si è discusso di viabilità come primo punto per lo sviluppo dell'economia e del turismo culturale ed enogastronomico. I progetti della Nogara-mare e della Valdastico sono inevitabilmente finiti al centro del dibattito. «Si tratta - affermano i due architetti - di simboli della futura rete comunicativa utili a non tagliar fuori un territorio vasto e ricco di potenzialità e peculiarità. Per essere più forti c'è bisogno di collaborazione tra territori, solo così si possono portare a casa fondi regionali ed europei che danno valore ai nostri progetti. Abbiamo poli di eccellenza come le aree produttive e poli logistici che si estendono lungo la superstrada».
Il Piano mira anche alla valorizzazione del patrimonio agricolo e architettonico. «Dobbiamo saper elevare il marchio del radicchio a Lusia, della zucca di Melara e di altri prodotti che in altri territori sono diventati famosi non solo a livello nazionale - proseguono Lucat e Lezziero - non dimentichiamo la presenza di luoghi dove la storia e la cultura hanno determinato la concentrazione di testimonianze di alto livello. Le ville del Polesine possono entrare in un circuito turistico più sviluppato».
L'obiettivo sarà quello di arrivare alla formulazione di un accordo tra i comuni altopolesani e quelli della Bassa veronese per «riattivare e unire le forze per questi importanti temi comuni a partire dalla Nogara-mare sino alla fiera dei prodotti tipici».
Il progetto aveva avuto una tappa importante a luglio a Bergantino, quando si era tenuto il primo incontro tra le amministrazioni e i responsabili della sezione pianificazione territoriale della Regione. L'Area vasta sembra andare avanti con fiducia.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Settembre 2014, 04:59