La Prima della Scala sarà blindatissima.
Maroni polemico per l'assenza di Mattarella
di Simona Romanò
La questione è stata affrontata nel comitato in Prefettura. «E sono già state prese tutte le misure per la massima sicurezza e tranquillità», ha assicurato ieri, al termine del cda della Scala, il sindaco Giuliano Pisapia. Il sipario si alzerà sulla “Giovanna d'Arco” di Verdi, alla presenza di vip, politici e ospiti di fama internazionale. Non ci sarà il capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha declinato da tempo l'invito perché, fa sapere il Quirinale, è impegnato a Roma con l'apertura del Giubileo. Rinuncia che non piace al governatore Roberto Maroni: «La sua assenza sarebbe intesa come un segnale di paura. Lo invito a cambiare idea per dare il messaggio ai cittadini che non c'è da temere».
La Prima è un appuntamento che, per l'elevato valore simbolico, farà alzare il livello di guardia fino all'apice: il dispositivo sicurezza sarà molto più rigido rispetto gli anni scorsi. Sembrerebbe quasi impossibile, visto che il tempio della lirica diventava in passato un fortino isolato, con le strade limitrofe inaccessibili e le transenne a delineare una zona rossa, off limits molte ore prima dello spettacolo serale.
A coordinare le manovre, il tavolo operativo permanente delle forze di polizia, con il questore che può contare su 250 agenti in più, arrivati giovedì scorso in città, e su 25 teste di cuoio italiane, esperte in armi e guerra urbana. Nulla sarò lasciato al caso, fra ispezioni e bonifiche per rilevare materiali esplosivi, spiegamento di uomini in borghese competenti sul fronte dell'antiterrorismo e uso di metal detector. E ci si affida all'intelligence, per informazioni preziose su movimenti e soggetti sospetti.
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Novembre 2015, 09:15
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