MONDIALI 2010, FRANCIA: ROSA,
QUOTE, NEWS, ULTIMISSIME RISULTATI

MONDIALI 2010, FRANCIA: ROSA, QUOTE, NEWS, ULTIMISSIME RISULTATI
I prossimi Mondiali saranno un durissimo banco di prova non tanto per la nazionale francese, quanto per il suo commissario tecnico Raymond Domenech. Il ct transalpino, infatti, è fortemente criticato in patria per i recenti risultati ottenuti dalla sua nazionale: i "galletti", infatti, hanno raggiunto la qualificazione mondiale solo dopo lo spareggio con l'Irlanda, ingiustamente eliminata da un clamoroso tocco di mano di Henry che ha viziato il gol di Gallas. E le scelte di Domenech, riguardo i convocati, sembrano un po' rischiose: tra i migliori giocatori che non andranno in Sudafrica, infatti, c'è anche un certo Karim Benzema, che non potrà così esordire nel Campionato del Mondo, a differenza di Gignac del Tolosa e di Valbuena dell'Olympique Marsiglia. La Francia resta però la nazionale vicecampione del Mondo in carica e Domenech non può assolutamente fallire: molti tifosi, infatti, vogliono il suo esonero e sembra vicinissimo il passaggio di consegne a Laurent Blanc.



LE ULTIMISSIME:



E la debacle francese ispira una giusta "Pubblicità Progresso". . .  
Il fiasco dei Bleus al mondiale di calcio del Sudafrica ispira i pubblicitari francesi. «Certi rifiutano di correre quando, ci sono bambini che sognano semplicemente di camminare»: questo lo slogan di una nuova campagna lanciata in Francia da un'organizzazione che lo scopo di finanziare la ricerca sulla paralisi celebrale. «In un contesto sportivo in cui alcuni rinunciano, oggi ci sono in Francia migliaia di bambini colpiti da paralisi celebrale che non possono spostarsi e che sognano di poter camminare. Lottano ogni giorno affinchè le cose cambino», spiega l'associazione 'Fondation motrice', aggiungendo: «Di fronte al clamore mediatico senza precedenti a cui stiamo assistendo, quest'iniziativa vuole rimettere le priorità nella loro giusta prospettiva». Intervenendo alla radio Europe 1, il presidente dell'associazione Alain Chatelin ha detto che «lo scopo non è essere aggressivi, vogliamo solo che la gente pensi ad altro (. . . ) Tutti si agitano intorno al calcio, ma ci sono altre priorità, come i bambini che non possono camminare». Per lui, il denaro del calcio potrebbe essere utilizzato meglio. «Vediamo tutti i soldi che girano in questo sport, per un risultato che fa schifo. Allora viene da chiedersi che se forse sostenessimo delle cause che riguardano l'infanzia, con qualche mezzo, potremmo fare molte cose».



Domenech, male anche l'audizione. E anche in Parlamento c'è una talpa.  
«Tutto è nato da quella pagina de L'Equipe»: non ha fatto una gran figura nemmeno davanti ai parlamentari Raymond Domenech, ct di una Francia alla deriva ai mondiali sudafricani, chiamato oggi incredibilmente a deporre davanti a una commissione parlamentare per spiegare il flop di risultati e di immagine dei Bleus. Ormai il copione delle uscite di Domenech, che siano in uno stadio, in un ritiro o in un'aula di commissione parlamentare, cambiano poco. Si comincia con grande serietà e volti tirati, si lasciano fuori i giornalisti, si crea una grande tensione che poi finisce nel nulla. Sconfitte, a ripetizione, liti con i giocatori o, come avvenuto oggi, ricostruzioni di scarso spessore. Tutti delusi alla fine di questa seconda audizione del Parlamento francese che dedica ormai grande spazio al naufragio dei Bleus. Ieri era toccato a Roselyne Bachelot, ministro dello Sport, oggi è stata la volta dell'ex duo di testa francese del pallone, Domenech e Jean-Pierre Escalettes, presidente della Federcalcio che si è già dimesso. «Porte chiuse» ha chiesto la federazione alla Bachelot proprio all'ultimo momento, quando ormai parte dei 100 giornalisti presenti erano già entrati nell'aula. Dietro-front e molti mugugni. Ci ha pensato Lionel Tardy, deputato Ump (il partito di Sarkozy) a fare la spia per un'oretta, sparando in diretta dall'interno dell'auletta le dichiarazioni dei due interrogati sulla sua pagina Twitter. Poi, «cartellino rosso» anche per lui, e tutto ha taciuto. Domenech, secondo la ricostruzione, balbettava quasi all'inizio: «da dove cominciare? - ha esordito il ct vittima dell'ammutinamento della sua squadra - tutto è cominciato con quella prima pagina de L'Equipe. . . ». L'ex selezionatore si riferiva all'insulto a titoli cubitali di Anelka nei suoi confronti che sarebbe dovuto rimanere fra le mura degli spogliatoi e che invece, anche lì, è stato riportato da una «spia». Poi l'ammutinamento sul pullman della squadra, lo sciopero dell'allenamento, il comunicato dei giocatori: «in quel bus - ha detto Escalettes - mi sono trovato di fronte a un muro. Qualcosa di mai visto in 50 anni di calcio». Niente di nuovo, insomma, un sapore di già visto e la sensazione che stia calando il sipario sul fallimento francese: «è stata una seduta un pò triste - ha detto Jean-Francois Copè, sarkozyano presidente del gruppo Ump all'Assemblea nazionale - sono emerse tante disfunzioni nella gestione dei messaggi da indirizzare a questa squadra». «Il nostro ruolo è questo, visto che l'immagine della Francia ne è uscita male - ha detto un altro deputato, Renaud Muselier - ma non ho appreso nulla di nuovo». «Deluso» anche Bernard Debrè. Di nuovo, infine, è intervenuto il governo, attraverso il portavoce Luc Chatel, per rassicurare Joseph Blatter da ogni «ingerenza» della politica negli affari del calcio: «non è mai stata in discussione l'ingerenza nelle questioni della Federazione - ha dichiarato Chatel - la Federcalcio è sovrana, sceglie il suo presidente, il suo allenatore e guida la politica del calcio. L'unico problema, è che alla coppa del mondo si è assistito a una deriva comportamentale dei Bleus che ha conseguenze su tutti i francesi e quindi il governo non ha potuto disinteressarsi di quest'aspetto».



Domenech: "Una squadra di viziati, ma è nato tutto dall'Equipe
È un uomo «ferito», si è assunto le sue responsabilità, eppure Raymond Domenech non ha voluto smentirsi neppure nel giorno della sua audizione davanti alla Commissione Affari culturali dell'Assemblea nazionale: ha preteso, insieme con il dimissionario presidente della Federazione, Jean-Pierre Escalettes, che la deposizione di fronte ai parlamentari avvenisse a porte chiuse. Ancora una volta, quindi, è stata «una talpa» a riferire quanto avvenuto attorno al tecnico finito nel mirino di stampa e opinione pubblica dopo il disastro di risultati e di immagine della nazionale francese ai Mondiali in Sudafrica. «In quel pullman - ha detto Domenech citato dal deputato Ump (destra di governo), Lionel Tardy, che ha riportato l'interrogatorio sulla sua pagina Twitter - mi sono trovato davanti a un muro. Una cosa mai vista in 50 anni di calcio». Prima di essere costretto a spegnere il computer dal presidente della Commissione, Tardy ha fatto in tempo a riportare altre frasi di Domenech davanti ai parlamentari. Fra le altre cose, l'ex ct ha parlato dei suoi giocatori come di «ragazzi viziati» ed ha affermato che «tutto è stato scatenato da quella pagina de L'Equipe». Il quotidiano sportivo francese, all'indomani della sconfitta contro il Messico, riportò presunti insulti di Nicolas Anelka nel chiuso dello spogliatoio al ct, durante l'intervallo. La successiva cacciata dell'attaccante del Chelsea dal ritiro scatenò la reazione dei compagni di squadra, che decretarono un inedito «sciopero dell'allenamento».



Domenech riferisce in Parlamento.  
Il presidente dimissionario della Federcalcio francese, Jean-Pierre Escalettes, e l'ex ct della Nazionale, Raymond Domenech, hanno cominciato la loro audizione oggi davanti alla commissione Affari culturali dell'Assemblea nazionale. I due sono chiamati a spiegare il fallimento della spedizione francese ai Mondiali in Sudafrica e le clamorose polemiche culminate nello «sciopero dell'allenamento» da parte dei giocatori. In un primo tempo l'audizione avrebbe dovuto essere aperta al pubblico, ma all'ultimo è stato deciso di farla svolgere a porte chiuse su richiesta della Federazione. Escalettes e Domenech sono entrati da un ingresso secondario, poi per circa un minuto i cameramen e i fotografi hanno potuto riprenderli. L'ex ct è apparso intento a parlare al telefono cellulare per tutto il periodo che ha preceduto l'audizione.



Bagarre nel ritiro francese, il Ministero dello Sport aprirà un'inchiesta.  
Dopo la disfatta nel Mondiale sudafricano, le dimissioni del presidente della Federazione francese di calcio (Fff) Jean-Pierre Escalettes sono «ineluttabili». Lo ha dichiarato ai microfoni della radio Rtl il ministro dello Sport Roselyne Bachelot, aggiungendo che la colpa del disastro va allo stesso tempo ai giocatori, all'allenatore e alla Federazione. «I giocatori non devono ricevere alcuna remunerazione, il ct se ne va quindi anche questo è fatto, l'ultimo attore di questo disastro è la Federazione» ha proseguito, ammettendo però che il governo non ha il potere di imporre le dimissioni di Escalettes, dato che «la gestione della Fff dipende da un processo democratico». La Bachelot ha poi dichiarato che presto «una commissione parlamentare si occuperà della vicenda».



Rivelazione di Evra: "Il ct mi ha impedito di chiedere scusa, ma presto saprete la verità" 
Il ct dei Bleus Raymond Domenech avrebbe «impedito» all'ex capitano Patrice Evra di scusarsi con i francesi dopo il terremoto che ha investito la Nazionale nel Mondiale del Sudafrica. Lo ha detto lo stesso Evra intervistato da TF1. «Questa non è l'ora dei regolamenti di conti ma del perdono, è l'ora di ascoltare tutta la sofferenza delle migliaia di francesi. Questo perdono avrei voluto pronunciarlo ieri ma il mio coach me lo ha impedito», ha detto Evra, che oggi ha assistito dalla panchina alla sconfitta con il Sudafrica. E tutto ciò «senza alcun motivo valido», ha aggiunto Evra, che intende convocare «il più presto possibile» una conferenza stampa perchè «i francesi hanno bisogno di conoscere la verità». «Manterrò la mia dignità di uomo, non sono un bugiardo e dirò solo la verità. (. . . ) Quello che ho vissuto - ha concluso - lo spiegherò minuto per minuto. Non nasconderò nulla».



Capitan Evra: "Rinunciamo a tutti i compensi" 
Patrice Evra, capitano della Francia eliminata ai Mondiali fino alla seconda partita, ed escluso oggi dal ct Raymond Domenech, ha dichiarato che i giocatori rinunceranno «a tutti i premi». Escluso come principale ispiratore della «rivolta» anti Federazione, Evra ha dichiarato: «Rinunceremo a tutti i premi, non accetteremo un solo centesimo». In base agli accordi sottoscritti con la Federcalcio francese, i giocatori non percepiscono naturalmente nessun premio in caso di eliminazione nel primo turno, ma si spartiscono una parte degli introiti del marketing sviluppato attorno alla nazionale francese.



Domenech: "Sono deluso, ma questa squadra ha ancora un futuro" 
Raymond Domenech, all'ultima partita sulla panchina della Francia, non nasconde la delusione al termine della partita col Sudafrica che ha sancito l'eliminazione dei transalpini dal Mondiale. «Non ci sono spiegazioni - commenta - sono triste e deluso anche se nella partita di oggi ho visto cuore e solidarietà. Ma la fortuna non è stata dalla nostra parte, e quando non va, non va. Sono triste come tutti gli spettatori, nient'altro». «Ma questa squadra - risponde a chi gli chiede un bilancio dei sei anni trascorsi alla guida della Francia - ha un grande potenziale e auguro buona fortuna al mio successore. Questa squadra non morirà, ci sono giocatori che hanno voglia di fare e che hanno tutte le carte in regola per vincere». Deluso anche l'attaccante Djebril Cissè: «Peccato, oggi eravamo partiti bene, e abbiamo avuto diverse occasioni per segnare ma non le abbiamo concretizzate. Se ci fossimo riusciti avremmo fatto l'impresa ma è andata così».



Triste epilogo: Francia ancora sconfitta, espulso Gourcuff 
È finita. Deve essere stato con un enorme sospiro di sollievo che tutta la spedizione dei Bleus in Sudafrica ha accolto il triplice fischio finale del signor Ruiz al Free State Stadium di Bloemfontein. La Francia, oggi non più irritante ma patetica, ha perso anche la terza partita gruppo A, finisce ultima e torna a casa dopo un mondiale disastroso nel gioco e nell'immagine. Unica consolazione: si volta pagina. È infatti il passo d'addio di Raymond Domenech e di quasi tutti i giocatori presenti. Da domani, sarà al lavoro Laurent Blanc. Addio anche ai Bafana Bafana, che hanno vinto inutilmente e che, primi nella storia, lasciano prima degli ottavi nonostante abbiano organizzato i Mondiali. Se il match ha sollevato qualche emozione è stato unicamente per la folle speranza dei sudafricani di segnare 4 gol. C'era però una certa allegria nell'uscita a testa alta dei padroni di casa, mentre i volti dei francesi erano tesi e stravolti dalla tensione. In campo, come si prevedeva, Domenech ha spedito una formazione del tutto nuova, lasciando fuori gran parte dei «ribelli» dell'ammutinamento di domenica pro-Anelka, primo fra tutti il capitano Evra, che ieri non si era presentato nemmeno in conferenza stampa al suo fianco. Fuori anche Malouda e Govou, dentro Gourcuff e il ripescato Cissè in attacco al fianco di Gignac. Rispetto alle precedenti due disastrose uscite, almeno i francesi sembrano all'inizio più vivaci e vogliosi di fare, ma l'occasione più importante cade sui piedi pochissimo nobili di Gignac, che spara sul portiere sudafricano in uscita. Ma i Bleus vivono ormai un incubo che sembra uscito dalle pagine di Dostojevski, giù, sempre più giù nell'abisso con il concorso di tutti. Ci si mette pure il povero Lloris, giovane e bravo portiere che era una delle poche note positive dei francesi finora: un'uscita clamorosamente a vuoto su un corner, arriva Khumalo che sovrasta Diaby ed è 1-0 per i Bafana. Cinque minuti dopo, mancava solo l'arbitro: Ruiz punisce con un severissimo rosso una gomitata in elevazione di Gourcuff a Sibaya, Francia in 10 e si apre la corrida. A 8' dalla fine, raddoppiano i sudafricani. stavolta è Diaby - un altro che lasciava sperare nel futuro - a fare il Cannavaro e ad appoggiare di coscia un pallone comodo comodo all'accorrente Masilela, centro per Mphela e Francia già sul volo per Parigi. Il secondo tempo è solo per le vuvuzelas e per le ultime trovate cervellotiche di Domenech, che mette dentro Henry e Malouda ma toglie i due attaccanti del primo tempo, Cissè e Gignac. Alla fine trova spazio persino Govou, la Francia segna il gol della bandiera in contropiede Ribery-Malouda ma non può evitare la sconfitta e l'umiliazione dell'ultimo posto che non aveva mai conosciuto. È successo di tutto in questi ultimi giorni, la squadra era ormai allo sbando, Domenech ha tutte le colpe ma l'ennesima delegittimazione dell'ingaggio preventivo del suo successore non gli ha certamente giovato. La squadra è da rifondare, a parte Lloris, Diaby e Gourcuff non sembra ci sia materiale per lavorare sul futuro, al di là del futuro di Ribery, che potrebbe decidere l'addio dopo questa amara esperienza. Ultima triste apparizione anche per Thierry Henry, l'ultimo reduce della grande Francia della doppietta Mondiali-Europei a mollare. Visti gli ultimi mesi, avrebbe fatto forse meglio a lasciare prima, per non finire una grande carriera - resta il miglior cannoniere Bleu di sempre - con la macchia del fallo di mano contro l'Irlanda nelle qualificazioni e con questo Mondiale. Peggio di lui, aveva concluso la carriera un altro grande Bleu, quattro anni fa, nella notte di Berlino, con una testata entrata di diritto nella storia dei brutti gesti. Se ne vanno sorridendo fra le lacrime i Bafana Bafana, interpreti di un calcio immaturo e senza storia, fuori al primo turno nonostante giocasse in casa, e non era mai successo prima. Il meglio lo hanno dato fuori dal campo, fra vuvuzelas e grande accoglienza, ospitalità leggendaria e sorrisi per tutti. Sul terreno di gioco, poco da salvare se non l'onore riscattato da quest'ultima vittoria e il cuore che tutti i Bafana Bafana hanno lanciato, invano, al di là dell'ostacolo.

Questo il tabellino completo del match:

Francia (4-2-3-1): Lloris, Sagna, Gallas, Squillaci, Clichy, A. Diarra (37' st Govou), Diaby, Gignac (1' st Malouda), Gourcuff, Ribery, Cissè (10' st Henry) (3 Abidal, 4 Reveillere, 6 Planus, 13 Evra, 16 Mandanda, 20 Valbuena). All. Domenech.

Sudafrica (4-4-2): Josephs, Ngcongca, A. Mokoena, Khumalo, Masilela, Pienaar, Sibaya, Khuboni (33' st Modise), Tshabalala, Mphela, Parker (23' st Nomwethe) (2 Gaxa, 7 Davids, 12 Letsholonyane, 14 Booth, 15 Thwala, 19 Moriri, 21 Sangweni, 22 Walters). All. Parreira.

Arbitro: Oscar Ruiz (Colombia).

Ammoniti: Diaby per gioco falloso.

Espulsi: al 26'pt Gourcuff per gomitata a un avversario.

Reti: 20' Khumalo, 37' Mphela, 25' st Malouda.

Recupero: 3' e 3'. Angoli. 5-3 per il Sudafrica. Spettatori: 45. 000.



Caso Anelka: il Chelsea impone il silenzio-stampa 
La telenovela Anelka continua. L'ultima parola è stata scritta dal Chelsea, la società dell'attaccante francese. Il club londinese ha imposto il silenzio al giocatore fino alla fine della Coppa del Mondo, dopo quanto avvenuto tra l'attaccante e il ct della Francia, Raimond Domenech durante il Mondiale sudafricano. Anelka darà la sua versione solo dopo il 12 luglio. Intanto ha parlato il fratello. «Per ora Nicolas non parla di niente, dire qualcosa può solo peggiorare la situazione, ed è meglio così per la squadra francese», ha spiegato il fratello di Anelka, Claude, che ha confermato la decisione del Chelsea. «Il club ha detto al giocatore di non dire niente per ora, è meglio per lui attendere la finale dei Mondiali». Claude, nonostante l'esclusione del fratello dal Mondiale, si augura che la Francia «vada il più avanti possibile prima di chiarire la questione dalla A alla Z». Claude ha anche detto, a difesa del fratello, che l'incidente potrebbe essere stato male interpretato da Domenech. «So che mio fratello è un tipo tranquillo e piacevole, quindi se qualcosa è accaduto, lo spiegherà in una conferenza stampa», ha concluso.



La stampa ai Bleus: "Ritrovate onore e dignità" 
Dopo i duri attacchi dei giorni scorsi, la stampa francese chiama la propria nazionale, impegnata oggi pomeriggio nell'ultimo match della prima fase contro il Sudafrica, al riscatto, sul campo e fuori. «Per l'onore» titola in prima L'Equipe, sopra una foto a tutta pagina dei Bleus durante l'allenamento di ieri. «Stavolta, il mondo intero vi guarda» prosegue nelle pagine interne il quotidiano, spiegando che i francesi stasera «cercheranno di fare come se niente fosse»: «come se il miracolo di una qualificazione fosse ancora possibile», «come se una vittoria potesse cancellare il loro gesto irresponsabile di domenica». La difficoltà del loro compito è ben illustrata da una vignetta, in cui alcuni giocatori sono ritratti mentre si allenano con grossi avvoltoi sulle spalle, e il ct Domenech li apostrofa invitandoli ad «astrarsi dal contesto». Chiede invece «un pò di dignità!» la prima pagina del popolare quotidiano Le Parisien, che all'interno titola però: «Nemmeno un miracolo basterà a cancellare tutto». «Degradati dai loro sponsor, presi in giro dal mondo intero come se fossero divenuti l'immenso soggetto di una barzelletta universale, possono malgrado tutto ancora qualificarsi grazie a un miracolo inaudito, che rivelerebbe dell'istinto di conservazione». Ma la vittoria sportiva non è sufficiente: «La priorità è la riconquista dell'onore - commenta in un'intervista sempre al Parisien il ministro francese dell'Immigrazione Eric Besson - Riconquistare un minimo di dignità passa per una bella partita, al di là del risultato». «I Bleus tentano un'impossibile riabilitazione» secondo Le Figaro, che sottolinea: «Al di là delle prestazioni sportive pietose, in cui la noia fa a gara con la manifesta mancanza di coesione, l'assurda ribellione alla Federazione ha definitivamente discreditato i Bleus agli occhi del pubblico. Il risultato della partita di oggi pomeriggio non cambierà nulla». Liberation si concentra piuttosto su Domenech e il suo tentativo di «salvare la faccia alla vigilia della sua probabile ultima partita». A un allenatore «incenerito» nel pubblico e nel privato, scrive il quotidiano, «resta una piccolissima porta di uscita dall'alto, ben in fondo a destra, sepolta sotto tonnellate di vipere giganti da ingoiare. Questa porta esiste solo, e anche lì a malapena, nei suoi sogni: la qualificazione stasera».



Francia-Sudafrica, probabili formazioni 
Queste le probabili formazioni di Francia-Sudafrica, gara del gruppo A dei Mondiali in programma domani a Bloemfontein:

Francia (4-4-2): Lloris; Sagna, Gallas, Abidal, Evra; A. Diarra, Diaby, Ribery, Gourcuff, Malouda, Henry. (16 Mandanda, 4 Reveillere, 6 Planus, 17 Squillaci, 22 Clichy, 20 Valbuena, 9 Cissè, 10 Govou, 11 Cignac). All. : Raymond Domenech.

Sudafrica (4-4-2): Josephs; Gaxa, Mokoena, Khumalo, Masilela, Tshabalala, Modise, Pienaar, Letsholonyane, Mphela, Parker (22 Walters, 14 Booth, 5 Ngcongoa, 15 Thwala, 21 Sangweni, 7 Davids, 19 Moriri, 17 Parker, 23 Khuboni, 18 Nomvethe). All. : Carlos Alberto Parreira.

Arbitro: Oscar Ruiz (Col).



La stampa: "Sono diventati matti". Lizarazu: "Problema d'autorità" 
L'ammutinamento della nazionale francese, che ieri ha rifiutato di allenarsi per solidarietà a Nicolas Anelka, cacciato su decisione della Federazione, conquista tutte le prima pagine dei quotidiani d'Oltralpe. «La Francia in pullman!» titola ironicamente a tutta pagina L'Equipe, sopra un'emblematica foto del bus dei Bleus che lascia il campo di allenamento di Knysna. È stato un «parossistico psicodramma», scrive ancora il quotidiano sportivo, raccontando una nazionale «liberata da ogni autorità » che «infanga la propria immagine e quella del calcio francese con una costanza notevole». «Sono diventati matti», commenta in un breve intervento Bixente Lizarazu, difensore della Francia campione del mondo nel 1998 e oggi commentatore sportivo: «È evidentemente sconvolgente - dichiara l'ex difensore - ma non sono sorpreso del casino perchè c'è da tempo un problema di autorità. Questo aereo è senza comandante da un bel pò ». «Le footoir» è invece il piccato titolo di Liberation, gioco di parole tra 'foutoir', termine gergale francese che significa 'gran caos', e football. «Insulti, dimissioni, sciopero dei giocatori - recita l'occhiello - i Bleus precipitano nel ridicolo». Tutta colpa, scrive nell'editoriale del giorno il caporedattore Paul Quinio, di Domenech, che «ha scambiato il terreno di gioco per un reality show», mettendo in scena «a furia di interviste televisive, una spocchia indecente», e che «ha accettato di essere il pupazzo degli interessi finanziari, della Federazione, della televisione, degli agenti dei giocatori e degli sponsor super-potenti». «Questa nazionale francese ci fa veramente vergognare» tuona Le Parisien, il più popolare quotidiano della capitale transalpina, che dà la parola ad un altro ex-campione del mondo 1998, Christophe Dugarry, il cui giudizio non è meno duro: «È un Mondiale, non un torneo da spiaggia - attacca - Fare certe cose in pubblico ci rende ridicoli su tutto il pianeta». L'ex attaccante di Milan e Bordeaux se la prende poi anche con il numero uno della Federcalcio francese, Jean-Pierre Escalettes, che a suo parere «se ha un pò di dignità, se ne deve andare stasera. Lui e i suoi amici hanno sbagliato tutto, dalla A alla Z. Quindi, via i manipolatori!». Parla invece di «implosione del calcio francese» la prima pagina di Le Figaro, che accompagna il resoconto di una nazionale che «ha toccato il fondo» con la foto di uno sconsolato Domenech. «Un suicidio collettivo» secondo il quotidiano, che sottolinea come «tra la mano di Henry contro l'Irlanda, i comportamenti da bambini viziati, l'arroganza non dissimulata e le vicende di costume, non ci sia più granchè di sport».



La squadra torna ad allenarsi 
I giocatori della nazionale francese sono tornati ad allenarsi questa mattina a Knysna, il giorno dopo la decisione di disertare l'allenamento di ieri per protestare contro l'esclusione dal gruppo di Nicolas Anelka. Dopo una riunione tra loro i giocatori hanno cominciato a correre sul campo, mentre il selezionatore Raymond Domenech e i suoi collaboratori discutevano.



Anelka atterrato a Londra 
Nicolas Anelka, escluso dalla nazionale francese impegnata ai Mondiali in Sudafrica dopo le rivelazioni di stampa sui suoi insulti al selezionatore transalpino Raymond Domenech, è arrivato all'aeroporto di Heathrow a Londra questa mattina. È quanto ha constato un fotografo della Afp. L'attaccante del Chelsea ha lasciato l'aeroporto poco dopo le 7 locali dopo un volo proveniente da Città del Capo in Sudafrica. Ieri i giocatori della nazionale francese hanno rifiutato di allenarsi per protestare contro l'esclusione di Anelka dal gruppo. Secondo quanto scritto da 'L'Equipè, Anelka aveva insultato Domenech nel corso di Francia-Messico (2-0 per i sudamericani) giovedì scorso, quando il selezionatore ha cercato di riposizionarlo tatticamente.



Sciopero di dissenso per l'allontanamento di Anelka 
La nazionale francese è una nave impazzita, senza più nocchiero, abbandonata alla ribellione dei suoi giocatori che oggi hanno messo in scena, per la prima volta in un mondiale, uno sciopero di solidarietà con il loro compagno, Nicolas Anelka, e contro la Federazione, che lo ha cacciato dal ritiro per gli insulti all'allenatore di cui ha dato notizia L'Equipe. Niente allenamento a Knysna, i giocatori sono rimasti sul pullman in un'atmosfera irreale, mentre il ct Raymond Domenech leggeva ai giornalisti il comunicato firmato da tutti i Bleus «senza esclusione». Jean-Louis Valentin, dirigente della Federazione delegato alla nazionale, si è dimesso sul campo. A due giorni da quella che con ogni probabilità sarà l'ultima partita dei Bleus a questo mondiale, contro il Sudafrica, la situazione è assolutamente fuori controllo. Qualcuno pensa addirittura a un intervento del presidente Nicolas Sarkozy, ma il consigliere dell'Eliseo, Henri Guaino, ha detto di non ritenere che un'intercessione dall'alto possa risolvere una situazione del genere. Tutto è degenerato dopo il titolo a caratteri cubitali dell'Equipe, l'insulto pesantissimo che Anelka avrebbe indirizzato nell'intervallo di Francia-Messico contro il ct, che non l'ha fatto entrare nella ripresa. Anelka, che secondo la Federazione avrebbe rifiutato di scusarsi, è stato rispedito a casa e oggi pomeriggio si imbarca su un aereo da Città del Capo per Londra. I suoi compagni, fin dal primo momento, lo hanno difeso: «il problema non è Anelka» aveva detto il capitano Patrice Evra già ieri, ma chi ha fatto la spia. Mentre si cerca la talpa, però, la situazione degenera.



Ribery irrompe in conferenza stampa e chiede scusa a tutti 
Sta diventando un reality show la vicenda della Francia e della cacciata di Nicolas Anelka dopo gli insulti, rivelati in prima pagina da L'Equipe, pronunciati dal giocatore nei confronti del ct, Raymond Domenech. Invitato nello studio allestito nel ritiro dei Bleus da Tf1, Domenech stava parlando delle possibilità della Francia di passare ancora il turno quando, non annunciato nè previsto, si è presentato davanti alle telecamere Franck Ribery, che da settimane non parla con i giornalisti. È apparso emozionatissimo e quasi sul punto di scoppiare a piangere: «ho letto che io avrei un problema con Gourcuff - ha detto con la voce tremante - è falso. Sono stato il primo ad andare a parlargli, perchè abbiamo bisogno di lui. Da due o tre giorni viviamo un momento difficilissimo per i giocatori, per il paese, per tutti, stiamo soffrendo». Poi, quasi in trance, ha proseguito: «il gruppo è scoppiato, ed è la Francia che soffre, sono io che soffro, dico davvero, tutti ci stanno prendendo in giro nel mondo. Non ce la faccio, questo non è più pallone». È poi tornato sul «traditore», il giocatore che secondo i Bleus avrebbe spifferato i segreti dello spogliatoio ai giornalisti de L'Equipe: «un traditore ha rivelato troppe cose. Ci toglieremo un peso dallo stomaco quando sapremo chi è». Infine, quasi alle lacrime, Ribery ha chiesto «perdono» a tutti i francesi, per aver giocato «un mondiale che non è quello che tutti si auguravano».



Domenech: "Qualificazione ancora possibile" 
Controcorrente fino all'ultimo, il ct francese Raymond Domenech non ci sta a sentirsi già a casa e sottolinea che il passaggio agli ottavi per i Bleus è ancora possibile. «Ci attacchiamo a quest'idea che bisogna innanzitutto vincere la nostra partita» contro il Sudafrica martedì - ha detto alla tv francese il ct - dobbiamo segnare e sperare. Ma la prima cosa da dirsi è che c'è ancora una possibilità. Tutti gli sportivi dovrebbero pensarlo, se mollassimo adesso sarebbe drammatico. Dobbiamo attaccarci a quest'idea: è ancora possibile«. »Il lavoro, mio e dello staff, è di restituire a questa gruppo l'energia, di mobilitarli di nuovo mentre tutti pensano che siamo definitivamente eliminati«. Per sperare in un passaggio agli ottavi, i Bleus devono vincere con Sudafrica e sperare che Uruguay-Messico si concluda con la vittoria di una delle due e che la differenza reti, attualmente sfavorevole, diventi favorevole alla Francia ai danni della perdente dell'altro incontro.



Domenech: "Gli insulti di Anelka? Colpa della pressione" 
Il selezionatore della nazionale francese Raymond Domenech ha assicurato che gli insulti indirizzatigli da Nicolas Anelka giovedì non sono scaturiti da un confronto, ma si trattava d'un problema normale della vita del suo gruppo «sotto pressione». «Non si è trattato di un confronto», ha detto Domenech alla televisione francese TF1. «Le persone non possono immaginare il livello di pressione - ha aggiunto il selezionatore francese - Siamo in uno spogliatoio, l'allenatore dice qualche cosa ad un giocatore che è già sotto pressione, ci può essere un momento di nervosismo»



Capitan Evra: "Dovremmo cacciare la talpa di questo spogliatoio" 
«Il problema della Francia non è Anelka ma il traditore che è tra noi, bisogna eliminarlo dal gruppo». Il capitano dei 'Bleus' Patrice Evra, in conferenza stampa, ci è andato giù duro contro la talpa che avrebbe raccontato al quotidiano L'Equipe del clamoroso 'vaffà di Nicolas Anelka al ct Raymond Domenech. «Sono molto colpito da quanto è successo, dopo la nostra sconfitta contro il Messico (2-0) avevamo già un grosso problema e ora ce ne ritroviamo uno in piu», ha detto. «Non è che nel nostro spogliatoio c'è un topolino, la spiata viene da qualcuno del gruppo che vuole male alla squadra, non è che quel giornalista si è inventato tutto ma posso dire che qualcosa è certamente accaduto ma la frase non è esattamente quella riportata dal giornale», ha proseguito il difensore. Secondo quanto rivelato oggi dall'Equipe, nell'intervallo di Francia-Messico di giovedì Anelka si è scagliato contro Domenech prendendolo a male parole dopo essere stato costretto a cambiare posizione in campo. L'attaccante si è rifiutato di scusarsi con il tecnico e oggi è stato escluso dalla squadra. Secondo la Federazione francese, il giocatore stasera lascerà il ritiro. Rispondendo alla domanda di un giornalista, Evra ha detto che tutta la squadra aveva chiesto che Anelka potesse restare in Sudafrica.



Anelka si difende: "Mai detto quelle cose" 
«Voglio dire che le parole uscite sulla stampa, non sono le mie parole. Ho certamente avuto una accesa discussione con l'allenatore che non sarebbe mai dovuta uscire dalla spogliatoio»: lo dice Nicolas Anelka a France Soir al quale offre una sua spiegazione dopo la sua esclusione dal mondiale. «Ho grande rispetto per la squadra francese - dice l'attaccante - e per tutti i miei compagni di squadra, senza eccezioni, insisto su questo punto. La Francia ha una scadenza importante martedì prossimo contro il Sudafrica, e una qualifica è ancora possibile in questa Coppa del Mondo. E Questo è il motivo per cui preferisco non aggiungere molto di più». «Il mio scopo - spiega ancora - non è mai stato quello di turbare la squadra, una istituzione che io rispetto. Accetto la mia esclusione dal team Francia e auguro buona fortuna ai bleus».



Anelka cacciato dalla nazionale 
L'attaccante francese Nicolas Anelka, che ha insultato il ct Raymond Domenech ed è stato escluso dalla Nazionale dopo aver rifiutato di scusarsi pubblicamente, lascerà stasera stessa il ritiro dei Bleus in Sudafrica. Lo ha annunciato la Federcalcio francese (Fff). «Informato nella tarda serata di venerdì del grave incidente avvenuto durante il primo tempo della partita Francia- Messiso, il presidente della Federazione, Jean-Pierre Escalettes, ha chiesto a Nicolas Anelka, alla presenza del capitano Patrice Evra, di presentare scuse ufficiali all' opinione pubblica francese, come pure di scusarsi delle sue affermazioni davanti a Raymond Domenech, lo staff e i 23 giocatori della squadra francese», afferma la Fff in un comunicato. «Di fronte al rifiuto del giocatore di presentare pubbliche scuse, (il presidente della Fff) ha preso la decisione, in pieno accordo con il selezionatore e i membri della delegazione ufficiale presenti a Knysna, di escludere dal gruppo Nicolas Anelka. Quest'ultimo lascerà da questa sera il campo base della squadra francese», aggiunge il comunicato. «Le affermazioni di Nicolas Anelka nei confronti del selezionatore della Nazionale Raymond Domenech sono totalmente inaccettabili per la Fff, il calcio francese ed i valori che essi difendono», conclude il testo.



Retroscena: Anelka sostituito col Messico dopo insulti al ct 
Sono pesantissimi gli insulti rivolti dall'attaccante francese Nicolas Anelka al ct Raymond Domenech nello spogliatoio della Nazionale francese nell'intervallo tra primo e secondo tempo di Francia-Messico (0-2), secondo quanto scrive oggi L'Equipe. «Va te faire inculer sale fils de pute» ('Và a farti fottere, brutto figlio di puttanà): è con queste parole - afferma in prima pagina il quotidiano sportivo francese - che Nicolas Anelka ha protestato con Domenech. Motivo del diverbio? Il centravanti non avrebbe apprezzato i suggerimenti di Domenech, colpevole di avergli impartito alcune disposizioni di ordine tattico, chiedendogli di non ritornare troppo in copertura e di rimanere più vicino alla zona d'attacco. Con tono fermo ma educato, il ct dei Bleus avrebbe dunque minacciato di sostituirlo. Parole che hanno scatenato l'ira di Anelka, il quale ha reagito con la frase dello scandalo. «Ok, allora esci», avrebbe tagliato corto l'allenatore mettendo fine alla polemica. Nel secondo tempo infatti è sceso in campo Andrè-Pierre Gignac.



Malouda: "Salviamo almeno l'onore" 
Ci resta da salvare il nostro onore, è un'onta perdere in questo modo». Così Florent Malouda, attaccante francese, dopo la sconfitta con il Messico che compromette fortemente le chance di qualificazione agli ottavi dei transalpini. «È difficile reagire, ma non si può uscire da una competizione senza vincere una sola partita», ha aggiunto Malouda. La Francia affronterà nell'ultima gara del girone A il Sudafrica.



Domenech: "Non ho parole" 
«Non ho parole, è una delusione per tutti coloro che ci credevano, un episodio ha cambiato la partita e noi non siamo stati capaci di reagire». Sono le prime frasi che un «abbattuto» Raymond Domenech ha pronunciato stasera ai microfoni di Tf1, il primo canale della Tv francese, dopo la disastrosa sconfitta della Francia contro il Messico (0-2) a Sudafrica 2010. «È un peccato - ha proseguito il discusso selezionatore dei Bleu - le buone intenzioni c'erano tutte ma evidentemente qualcosa non ha funzionato, veramente non ho parole», ha proseguito. «È più che una delusione - ha continuato Domenech - ancora non so che cosa dirò ai miei giocatori, resta una partita, quella che potrebbe essere la partita del miracolo, bisognerà essere forti e giocare per l'onore, abbiamo ancora qualcosa da giocarci, dobbiamo reagire». «Dobbiamo dimostrare qualcosa almeno in questa ultima partita, quando si dipende dagli altri è difficile dire qualcosa, mi sento proprio abbattuto», ha concluso.



Disfatta col Messico, transalpini quasi fuori dal Mondiale! Come il Titanic, la Francia affonda nel gelo della notte senza una speranza, senza un lamento. Il lavoro di Raymond Domenech, specialista in autolesionismo, è compiuto. I vicecampioni del mondo sono già a casa, triturati da un Messico che ha fatto quello che ha voluto, bloccando i Bleus in attacco e affondando a piacimento nella loro difesa. Non una reazione, non un'occasione nè un soprassalto di dignità nè una recriminazione. Tutto è andato nel modo peggiore possibile per i Bleus, nemmeno il peggior nemico di Domenech - e la scelta è ricca - avrebbe potuto immaginarlo. È la generazione seguente a quella dei campioni del mondo ad aver chiuso i battenti stasera, quella mediocre degli Abidal e dei Toulalan, degli Anelka e dei Govou. Affondano Ribery e Malouda, affonda Thierry Henry - che Domenech ha avuto almeno il buon gusto di non mandare in campo fra le macerie - e affonda anche la Federazione che non ha licenziato il ct quando doveva farlo, e cioè dopo gli Europei 2008 che erano stati non solo fallimentari ma giocati tutti controcorrente con l'opinione pubblica. Gli ultimi due anni di Domenech allenatore sono stati un'agonia, un calvario punteggiato da prestazioni una peggiore dell'altra e da episodi esecrabili, come lo scippo all'Irlanda di Trapattoni con il fallo di mano di Henry. La partita di stasera nel gelo sudafricano è la fine di un'epoca, la sconfitta contro i gauchos messicani, battaglieri ma nulla più, è una pagina nera che difficilmente i francesi dimenticheranno. Nell'ultimo turno, un ovvio pareggio fra le due sudamericane a quattro punti timbrerà il biglietto di ritorno dei Bleus per Parigi e l'ordine di rinfoderare le vuvuzela per i sudafricani, entrambi fermi a un punto. La Francia si presenta in campo schierata così come le indicazioni della vigilia lasciavano prevedere: fuori Gourcuff, ormai in rotta con lo spogliatoio, Ribery al suo posto e Malouda sulla sinistra, con Diaby nel ruolo che fu di Vieira. Messico aggressivo, con Giovani Dos Santos, Franco e Vela in attacco. Fa freddissimo a Polokwane, in panchina spuntano coperte e berretti di lana, in campo si capisce subito che per i Bleus si prospetta un'altra serataccia. Anelka, confermato in attacco, è ancora meno incisivo del solito, il suo compagno di reparto Govou fa ormai quello che gli riesce meglio, rientra profondamente per difendere sulla fascia da un Salcido letteralmente scatenato. Il Messico punge in continuazione, le combinazioni fra Vela, Juarez e soprattutto Dos Santos non danno tregua ai francesi, quasi increduli di fronte a tanta superiorità. La prima occasione è di Vela, al 9', con l'attaccante dell'Arsenal che lascia sul posto Sagna e manda poco sopra la traversa. Il rientrante Malouda fa movimento, così come Ribery, ma ogni loro sprazzo cade nel nulla. ll Messico è molto ordinato in difesa, con Marquez e Rodriguez, Toulalan e Diaby sono spesso costretti a rincorrere gli avversari in inferiorità numerica. Alla mezz'ora è costretto ad uscire Vela, toccato duro alla coscia, sostituito da Barrera. La Francia viene salvata da Lloris, che respinge d'istinto un tiro dell'inarrestabile Salcido, che aveva saltato netto anche Sagna sulla fascia sinistra. Il Messico finisce il tempo in crescendo, Toulalan è costretto al giallo per fermare Franco lanciatissimo in contropiede. Secondo tempo sulla falsariga del primo, ma la pochezza della Francia diventa indisponente nonostante - a furor di popolo - Domenech abbia almeno fatto fuori Anelka. Quella del ct ha il sapore dell'ultima mossa per non essere linciato, dal momento che Gignac appare inadeguato al palcoscenico. I Bleus attaccanto, Ribery si sposta sulla sinistra e Malouda al centro, ma quando anche loro due - dai quali arriva qualche sprazzo - si avvicinano alla porta, tutto evapora nel nulla. La pietra tombale sulla Francia di Domenech la posa un ragazzotto di 22 anni, Javier Hernandez, appena mandato in campo da Aguirre. Su un lancio dalla difesa, parte al limite del fuorigioco - il corpo è al di là della retroguardia francese, le gambe no - corre felice e indisturbato verso Lloris e lo salta depositando il pallone in rete. Quella francese ha il sapore di una resa, non c'è reazione, nemmeno rabbia. Domenech manda in campo il piccolo marsigliese Valbuena per fargli assaporare la disfatta. Che arriva poco dopo, quando ad affondare nel burro è un altro neoentrato, Barrera, che costringe Abidal a metterlo giù in area. Rigore indiscutibile, trasformato dal vecchio Cuauhtemoc Blanco che potrebbe essere il padre dell'autore del primo gol. Ma c'è davvero gloria per tutti contro questa Francia, che chiude (o quasi) questa avventura sudafricana come peggio non poteva. Non si è visto un gol, non c'è stata l'ombra di un'occasione, la difesa balla, il centrocampo non chiude nè costruisce. Con Domenech affondano senza scuse i pochi buoni giocatori in campo, da Ribery a Malouda. Il resto - a parte il giovane Lloris - è tutto da rifare. Ma di questo si parlerà d'ora in poi con Laurent Blanc.



Questo il tabellino completo della gara:



FRANCIA (4-2-3-1): Lloris; Sagna, Abidal, Gallas, Evra; Toulalan, Diaby; Malouda, Ribery, Govou (24' st Valbuena); Anelka (1' st Gignac). (16 Mandanda, 4 Reveillere, 6 Planus, 8 Gourcuff, 17 Squillaci, 22 Clichy, 19 Diaby, 18 Diarra, 12 Henry, 9 Ciss‚). All. : Domenech.



MESSICO (4-3-3): Perez; Juarez (11' st Hernandez), Marquez, Rodriguez, Salcido, Torrado, Moreno, Osorio, Giovani, Franco (17' st Blanco), Vela (31' pt Barrera). (13 Ochoa, 23 Luis Ernesto Michel, 15



Moreno, 8 Castro, 18 Guardado, 19 Magallon, 20 Torres, 21 Bautista, 22 Medina). All. : Aguirre.



ARBITRO: Al-Ghamdi (Arabia Saudita).



MARCATORI: 19' st Hernandez, 34' st Blanco (rigore).



AMMONITI: Toulalan, Abidal, Franco, Juarez, Moreno, Rodriguez.



ANGOLI: 7 a 1 per la Francia. RECUPERO: 0 e 3' SPETTATORI: 35. 370.







Francia-Messico: probabili formazioni.  
Queste le probabili formazioni di Francia-Messico, in programma domani alle 20. 30 a Polokwane, per la seconda giornata del gruppo A dei Mondiali di calcio:

FRANCIA (4-2-3-1): 1 Lloris; 2 Sagna, 5 Gallas, 3 Abidal, 13 Evra; 19 Diaby, 14 Toulalan, 15 Malouda, 7 Ribery, 10 Govou, 21 Anelka. (16 Mandanda, 4 Reveillere, 6 Planus, 8 Gourcuff, 17 Squillaci, 22 Clichy, 19 Diaby, 18 Diarra, 12 Henry, 9 Cissè, 11 Gignac, 20 Valbuena). All. : Raymond Domenech.

MESSICO (4-3-3): 1 Perez, 12 Aguilar, 5 Osorio, 2 Rodriguez, 3 Salcido, 16 Juarez, 4 Marquez, 6 Torrado, 17 Dos Santos, 9 Franco, 11 Vela. (13 Ochoa, 23 Luis Ernesto Michel, 14 Hernandez, 15 Moreno, 8 Castro, 18 Guardado, 19 Magallon, 20 Torres, 7 Barrera, 21 Bautista, 22 Medina, 10 Blanco). All. : Javier Aguirre.

ARBITRO: Khalil Al-Ghamdi (Arabia Saudita).



Malouda: "La panchina? Nessun contrasto con Domenech".  
«Solo una scelta tattica». Così il centrocampista Florent Malouda ha commentato la sua esclusione dall'equipe di Francia nella partita d'esordio ai Mondiali con l'Uruguay, negando qualsiasi contrasto con il ct Raymond Domenech. «Con l'allenatore non è successo assolutamente niente - ha spiegato - c'era bisogno di un secondo centrocampista di copertura (Abou Diaby), è stata fatta una scelta». 'È vero che ieri ci sono stati problemi durante l'allenamento e che (Domenech) si è un pò arrabbiato ma non è per questo che mi ha lasciato fuori«, ha aggiunto l'esterno del Chelsea. Malouda si è poi detto deluso per lo 0-0 contro l'Uruguay. »Avevamo la possibilità di passare subito in testa al nostro girone, nella prossima partita contro il Messico bisognerà prendersi assolutamente i punti necessari«, ha poi aggiunto.



Domenech: "Un buon 0-0? Avrei preferito un brutto 1-0" (11 giugno).  «
A un bel 0-0 avrei preferito un brutto 1-0». È il commento, un pò sconsolato, del ct della Francia Raymond Domenech ai microfoni di Sky Sport dopo il pareggio a reti bianche tra la sua Nazionale e l'Uruguay. «È frustrante, perchè si cerca di fare bene e non ci si arrende. Abbiamo cercato di fare quello che potevamo, di mettere ritmo nella partita», ha detto Domenech, sottolineando peraltro che, come squadra, i Bleus hanno fatto una buona prestazione.



Esordio mondiale: Francia bloccata sullo 0-0 dall'Uruguay (11 giugno). I Bleus, appesantiti da mesi di polemiche e tossine, esordiscono al Mondiale senza incantare ma provando fino in fondo a vincere contro i coriacei uruguayani, loro tradizionali bestie nere. Il gruppo A si chiude dopo la prima giornata con quattro squadre ad un punto e con l'impressione che tutto si giocherà nell'ultimo turno, quando la Francia affronterà i padroni di casa del Sudafrica in un match che si annuncia mozzafiato già da questa sera. La Francia ha riproposto i problemi tecnici e di personalità che da tempo si conoscono, più qualche uomo chiave - come Ribery e Gourcuff - non al meglio. Si è confermata ancora una volta negativa la presenza di Nicolas Anelka al centro dell' attacco (e stavolta sarà difficile riconfermarlo), mentre Toulalan davanti alla difesa e Diaby in attacco sono parsi i migliori. Non ha inciso Thierry Henry, entrato negli ultimi minuti, Govou è stato impreciso e la difesa se l'è cavata contro avversari insidiosi ma non impossibili. Gli uomini di Tabarez sono stati pericolosi soprattutto nel primo tempo, ma quasi unicamente per spunti personali di Forlan. Per il resto, solito gioco manovrato anche se più veloce rispetto alla ragnatela tradizionale. E soliti vizi in cui la Celeste ricade quando accusa difficoltà e ricorre al fallo, talvolta violento. Immancabilmente suo il primo espulso di questi Mondiali, Lodeiro - entrato da pochi minuti - per un'entrata assassina direttamente sulla caviglia destra di Sagna, che gli è valsa il secondo giallo. I Bleus si presentano con l'immancabile 'coup de theatrè firmato Raymond Domenech: ieri sera, fonti vicine alla squadra avevano riferito di un duro faccia a faccia fra il ct e l'uomo unanimemente indicato come il più in forma, Florent Malouda. L'allenatore lo aveva rimproverato per l'eccessiva aggressività in una partitella di allenamento, il centrocampista di fascia aveva risposto a brutto muso e Domenech ha replicato a modo suo: panchina. Al suo posto, un ottimo Abou Diaby, che ha svariato sulla sinistra rivelandosi il migliore nel primo tempo. La partita comincia sui binari previsti ma è più piacevole delle agguerrite cinque edizioni precedenti, con una sola sudata vittoria della Francia. I Bleus sembrano più intraprendenti, gli uomini di Tabarez aspettano e ripartono pericolosamente in contropiede. Nessuna delle due difese dà l'impressione di essere imperforabile. La prima occasione al 7', quando Ribery - dinamico ma piuttosto impreciso - salta Victorino e mette al centro basso in area dove c'è Govou. L'attaccante, goffamente, spedisce la palla oltre il palo lontano. Nove minuti dopo, occasione per gli uruguayani con il loro uomo più pungente, il biondo Diego Forlan, che si fa largo in area, rientra da sinistra e fa partire un destro ben parato da Lloris. La Francia è ben disposta, Domenech e le riserve applaudono le azioni dei compagni, il migliore appare Diaby, inserito a sorpresa. Nell'Uruguay, Forlan tiene da solo in apprensione la difesa, coadiuvato da Suarez (35 gol quest'anno con l'Ajax, più di Messi). Il primo tempo è a tratti piacevole e finisce con i francesi che accusano la fatica e gli uruguayani in ripresa. Nel secondo tempo le squadre partono un pò più decise, la Francia preme sull'acceleratore soprattutto con Diaby e Gourcuff ma non riesce quasi mai a impensierire il laziale Muslera. Al contrario, l'unica occasione pericolosa è per Forlan, servito da Suarez, che colpisce il pallone in area a botta sicura. Lloris, immobile, vede il pallone finire a lato dopo aver sudato freddo. Il finale è tutto dell'arbitro giapponese, severo quanto basta per ammonire giustamente sette giocatori ed espellere Lodeiro. Tutti i francesi presenti al Green Point Stadium sperano, nei minuti di recupero, che si avveri uno dei miracoli del calcio: il vituperatissimo Henry che ha portato la Francia ai Mondiali con un fallo di mano, si sistema il pallone di una punizione in zona pericolosa, gli uruguayani fanno muro, gli occhi di 'Titi« tornano per un attimo quelli da 'tigrè di una volta ma il pallone, tristemente, finisce sulla barriera. Francia volenterosa, ma poco più. L'Uruguay se la giocherà alla pari con le altre.



Francia-Uruguay: probabili formazioni (10 giugno).  Queste le probabili formazioni di Uruguay-Francia, in programma domani alle 20. 30 al Green Point Stadium di Città del Capo, per la prima giornata del gruppo A dei Mondiali di calcio. Arbitrerà l'incontro il giapponese Yuichi Nishimura.  FRANCIA (4-3-3): 1 Lloris; 2 Sagna, 5 Gallas, 3 Abidal, 13 Evra; 8 Gourcuff, 14 Toulalan, 15 Malouda; 10 Govou, 21 Anelka, 7 Ribery. (23 Carrasso, 16 Mandanda, 4 Reveillere, 6 Planus, 17 Squillaci, 22 Clichy, 19 Diaby, 18 Diarra, 12 Henry, 9 Cissè, 11 Gignac, 20 Valbuena). URUGUAY (3-4-1-2): 1 Muslera; 6 Victorino, 2 Lugano, 3 Godin; 16 M. Pereira, 15 Perez, 5 Gargano, 11 A. Pereira; 18 I. Gonzalez; 9 Suarez, 10 Forlan. (20 A. Fernandez, 4 Fucile, 7 Cavani, 13 Abreu, 21 S. Fernandez, 8 Eguren, 12 Castillo, 14 Lodeiro, 17 Arevalo, 19 Scotti, 23 Silva, 22 Caceres).



Niente allenamento, solo conferenza stampa a Città del Capo (10 giugno).  Al contrario delle usanze generali, la Francia ha deciso stasera di non allenarsi nello stadio in cui giocherà domani la partita inaugurale del suo mondiale, a Città del Capo contro l'Uruguay. La decisione è stata presa dal ct Raymond Domenech, che ha risposto a muso duro ai giornalisti. I Bleus si sono allenati in mattinata nel loro ritiro di Knysna, in serata sono arrivati a Città del Capo ma solo per la conferenza stampa prescritta dalla Fifa alla vigilia. A un giornalista che gli chiedeva se non fosse stato un problema non allenarsi sul posto, Domenech ha risposto: «per me nessun problema». E per i giocatori? «Si tratta di un terreno lungo 105 metri e largo 68 - ha risposto piccato il ct - l'erba è verde. . . io lotto sempre contro questo, contro il 'casa-trasfertà, si tratta sempre di un rettangolo verde, che sia a Hong Kong oppure qui, altrove, è sempre la stessa cosa. Si gioca in 11 contro 11». E per concludere, a chi gli chiedeva se la Francia, come da lui predicato, è arrivata preparata all'11 giugno, il ct dei Bleus ha risposto: «siamo al 10. . . ». E domani lo sarete? «abbiamo fatto il possibile, tutti gli allenatori, quelli che si occupano di un gruppo fanno il possibile, ma il calcio non è una scienza esatta. . . speriamo di essere più pronti degli uruguayani, ma senza nessuna garanzia».



Gallas in silenzio stampa per tutto il Mondiale (8 giugno). La Francia si avvicina a nervi scoperti all'appuntamento mondiale e tornano in evidenza i rapporti tesi di alcuni giocatori con la stampa. Ne è stata dimostrazione oggi la reazione di William Gallas, che ha espresso il desiderio di non avere incontri con i giornalisti durante il torneo. Il difensore era stato indicato per la conferenza stampa insieme al portiere Hugo Lloris, presso il quartier generale della nazionale a Knysna, ma si è presentato solo quest'ultimo. «William ha deciso di non parlare con i media per tutta la durata del Mondiale» ha informato un portavoce della squadra, senza aggiungere ulteriori spiegazioni. Secondo i mezzi di informazione francesi, Gallas sarebbe irritato per aver perso la fascia di capitano a favore di Patrice Evra.



Rischio di pesanti assenze in difesa. Qualche problema all'orizzonte per Raymond Domenech. Il difensore centrale Eric Abidal ha saltato l'allenamento di oggi a causa di un «leggero affaticamento muscolare», secondo quanto riferisce un portavoce della nazionale francese. Il reparto centrale difensivo è quello che al momento sta dando i grattacapi maggiori al tecnico Raymod Domenech.  Oltre ad Abidal, ancora fermo William Gallas, che si sta riprendendo da un infortunio al polpaccio e da problemi allo stomaco. Il tecnico francese spera comunque di poter contare su di loro per la partita d'esordio contro l'Uruguay venerdì prossimo.



IL CAMMINO AI MONDIALI - Raymond Domenech, durante la fase di qualificazione, con la sua nazionale ha decisamente deluso le aspettative mancando la qualificazione diretta (a vantaggio della Serbia) e ottenendo solo il secondo posto, valido per lo spareggio. L'urna ha designato l'Irlanda come avversaria dei bleus e solo un clamoroso errore arbitrale nei tempi supplementari ha costretto la nazionale guidata da Giovanni Trapattoni a rinunciare, immeritatamente, alla Coppa del Mondo: dopo la vittoria francese a Dublino (con gol di Anelka), infatti, a Parigi Robbie Keane aveva pareggiato il conto prima del gol-qualificazione di Gallas. Questi i risultati completi delle gare di qualificazione:



AUSTRIA-FRANCIA 3-1

MARCATORI: Janko, Aufhauser, Ivanschitz (A), Govou (F)



FRANCIA-SERBIA 2-1

MARCATORI: Henry, Anelka (F), Ivanovic (S)



ROMANIA-FRANCIA 2-2

MARCATORI: Petre, Goian (R), Ribery, Gourcuff (F)



LITUANIA-FRANCIA 0-1

MARCATORE: Ribery (F)



FRANCIA-LITUANIA 1-0

MARCATORE: Ribery (F)



ISOLE FAR OER-FRANCIA 0-1

MARCATORE: Gignac (F)



FRANCIA-ROMANIA 1-1

MARCATORI: Henry (F), aut. Escudé (R)



SERBIA-FRANCIA 1-1

MARCATORI: Milijas (rig. , S), Henry (F)



FRANCIA-ISOLE FAR OER 5-0

MARCATORI: 2 Gignac, Gallas, Anelka, Benzema (F)



FRANCIA-AUSTRIA 3-1

MARCATORI: Benzema, Henry (rig. ), Gignac (F), Janko (A)



IRLANDA-FRANCIA 0-1

MARCATORE: Henry (F)



FRANCIA-IRLANDA 1-1

MARCATORI: Keane (I), Gallas (F)



I CONVOCATI - Questi i giocatori convocati da Domenech (tra parentesi i club d'appartenenza):

Portieri: Cédric CARRASSO (Bordeaux), Hugo LLORIS (Olympique Lione), Stève MANDANDA (Olympique Marsiglia). Difensori: Eric ABIDAL (Barcellona), Gaël CLICHY (Arsenal), Patrice EVRA (Manchester United), William GALLAS (Arsenal), Marc PLANUS (Bordeaux), Anthony REVEILLERE (Olympique Lione), Bacary SAGNA (Arsenal), Sébastien SQUILLACI (Siviglia). Centrocampisti: Vassiriki Abou DIABY (Arsenal); Alou DIARRA (Bordeaux), Yoann GOURCUFF (Bordeaux), Florent MALOUDA (Chelsea), Jérémy TOULALAN (Olympique Lione). Attaccanti: Nicolas ANELKA (Chelsea), Djibril CISSE (Panathinaïkos), André-Pierre GIGNAC (Toulouse), Sidney GOVOU (Olympique Lione), Thierry HENRY (Barcellona), Franck RIBERY (Bayern Monaco), Mathieu VALBUENA (Olympique Marsiglia).



LA STELLA: Franck Ribery. Dopo l'addio di Zidane, il giocatore-chiave della nazionale transalpina è senza dubbi un altro grande fantasista, il giocatore del Bayern Monaco Franck Ribery. Nato nel 1983, Ribery &
Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Luglio 2010, 23:42
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