Lettera di minacce a Leodori e Zingaretti per piano paesistico. Solidarietà da tuttti i partiti

Lettera di minacce a Leodori e Zingaretti per piano paesistico. Solidarietà da tuttti i partiti
Non fare la verginella, non incanti nessuno. Tu e Zingaretti siete i simboli del regime mascherato. Se continuate su questa linea, se non fermate il ptpr vi fermeremo noi. Stai attento è il primo e ultimo avvertimento. TI FACCIAMO MALE». Questo il testo della lettera anonima contro il piano paesistico recapitata ieri nella sede del Consiglio regionale del Lazio ed indirizzata al presidente dell'Aula Daniele Leodori che, questa mattina, ha presentato una denuncia.



Le reazioni. «Nessun atto intimidatorio potrà fermare il vento del cambiamento alla Regione Lazio. Le minacce al presidente del Consiglio Leodori e al governatore Zingaretti dimostrano che non bisogna mai abbassare la guardia e proseguire sulla strada della legalità e della trasparenza». È quanto afferma, in una nota, il coordinatore di Cantiere Democratico Stefano Pedica, che esprime solidarietà al presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori e al governatore Nicola Zingaretti per la lettera di minacce sul piano paesistico regionale. «Sono vicino al presidente Leodori che con coraggio e determinazione sta cercando di mettere ordine nei conti della Pisana e trasformare il Consiglio in una casa di vetro - sottolinea Pedica - E sono sicuro che nessuna minaccia potrà fermarlo, ma anzi contribuirà a dare un ulteriore slancio alla sua grande volontà di difendere la legalità e il bene della nostra regione».



Simeone, FI. «Si sta perdendo il senso e il rispetto per le istituzioni. Le minacce recapitate al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e al presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori sono una provocazione a tutti i democratici, non rappresentano in alcun modo forme di dissenso ma sono criminalità ed ignoranza. Criminalità che va combattuta con la fermezza con cui sempre lo stato democratico ha risposto a simili provocazioni. Chi confonde la dialettica politica, l'esercizio di legittimi diritti di dissenso, con le minacce non ha capito la lezione della storia. La democrazia è un sistema in cui si discute e in cui ci si divide nel confronto ma è monolite dinanzi alle mostruosità del terrorismo e di fronte a chi immagina il ritorno a regimi illiberali e dittatoriali. Sto con Zingaretti e Leodori senza se e senza ma perché, seppure di un'altra parte politica, rappresentano le istituzioni e le istituzioni non sono di una parte o dell'altra ma sono degli italiani». Così, in una nota, consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone.



Gasbarra, Pd. «Esprimo la piena vicinanza al presidente del Consiglio Leodori e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per un episodio vergognoso, da non sottovalutare, che mi auguro faccia riflettere coloro che ogni giorno cercano in ogni modo di incendiare il tessuto sociale e il clima politico-istituzionale danneggiando innanzitutto i cittadini più deboli». Ad affermarlo in un comunicato il deputato Pd Enrico Gasbarra.



De Paolis, Sel. «La lettera di minacce recapitata in Regione è un fatto grave, da condannare con forza. La dimostrazione che l'inasprimento dei toni in un clima politico difficile può incentivare qualcuno ad alzare il tiro. Inutile dire che simili atti non freneranno l'azione di cambiamento che questa maggioranza sta attuando nel Lazio. Esprimo la mia solidarietà al Presidente del Consiglio regionale Leodori e al presidente Zingaretti». Così, in una nota, Gino De Paolis, capogruppo Sel Regione Lazio.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Febbraio 2014, 15:15
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