«Vieni, ti mostro come si fa» e tocca
giovani badanti: 50enne condannato

«Vieni, ti mostro come si fa» e tocca giovani badanti: 50enne condannato

di Luca Ingegneri
LOREGGIA (PADOVA) - Due anni di reclusione ma senza sospensione condizionale per via dei numerosi precedenti. È la condanna con rito abbreviato inflitta dal giudice Domenica Gambardella a Sergio Parussati, il cinquantenne originario di Cittadella ma residente a Castelfranco che il 19 agosto scorso si era infilato in una casa di africani a Loreggia palpeggiando due ragazze originarie del Togo. La condanna a due anni era stata sollecitata anche dal pm Sergio Dini. Parussati, difeso dall’avvocato Geremia Ceretta, ha comunque ottenuto l’attenuazione della misura cautelare. Il giudice ha trasformato gli arresti domiciliari nell’obbligo di dimora a Castelfranco. Alle due parti civili costituite è stato riconosciuto un risarcimento danni di diecimila euro a testa.



Parussati aveva vagato per tutto il pomeriggio in centro a Loreggia alla ricerca di una badante per un anziano. In realtà voleva solo abusare di qualche straniera. E c’era riuscito. Qualcuno gli aveva indicato una famiglia di africani. Erano le 18 quando l’uomo aveva suonato al campanello degli immigrati. In casa c’erano la madre, il figlio diciassettenne, la figlia ventunenne e un’amica della figlia ventenne, pure africana, residente a Vedelago. Solo il ragazzo diciassettenne parlava un po’ di italiano. La donna e le due ragazze neanche una parola. Ma Parussati si sapeva spiegare bene con le mani e il diciassettenne gli faceva da interprete. Ad un certo punto il quarantanovenne si era chiuso in una stanza con la figlia per spiegarle come si spoglia e si veste un anziano. E giù con i toccamenti e le altre cose. Ad un certo punto la figlia era uscita dalla stanza senza parlare. L’amica non era stata a lungo nella camera con lo sconosciuto. Si era messa a urlare ed era subito uscita. Rivolgendosi al diciassettenne si era messa ad accusare l’uomo e gli aveva chiesto di chiamare i carabinieri. Il ragazzo aveva telefonato ai militari della compagnia di Cittadella. Alle due di notte erano entrati nell’abitazione degli africani che tenevano bloccato Sergio Parussati. E lo avevano portato via in manette.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Gennaio 2014, 13:44
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