Dopo la festa a Balotelli per gli azzurri
è tempo di concentrarsi sull'Inghilterra

Dopo la festa a Balotelli per gli azzurri ​è tempo di concentrarsi sull'Inghilterra

di Ernesto De Franceschi
Un applauso dai compagni di squadra prima di cominciare l'allenamento sotto la pioggia torrenziale di Mangaratiba. Non certo per le sue magie in maglia azzurra (non segna un gol dal 15 ottobre 2013, Italia-Armenia 2-2) ma per quello che combina (o annuncia) fuori dal campo.



Al Portobello Resort si parla più dei fiori d'arancio brasiliani di Mario Balotelli che dell'esordio di sabato notte a Manaus contro l'Inghilterra di Rooney. «Balo si sposa? Gli abbiamo fatto un applauso e lo abbiamo abbracciato. Poi sono cose sue personali e private, bisogna chiedere a lui come ha passato la notte... Ora però è importante che tutti pensiamo al Mondiale». Parole di Claudio Marchisio, uno dei più esperti della comitiva azzurra, che sembrano un chiaro messaggio ai naviganti.



A tre giorni dall'esordio azzurro al Mondiale, l'unica certezza è che Balotelli (nonostante tutto) guiderà l'attacco azzurro. I tre gol di Immobile e la doppietta di Insigne al Fluminense hanno scalfito solo in parte le convinzioni di Cesare Prandelli. La coppia-gol di scorta, plasmata da Zeman nel Pescara, verrà buona (eventualmente) a partita in corso. «Insieme abbiamo fatto grandi cose e ci troviamo sempre - spiega Insigne -. Certe cose non si dimenticano». Poi un chiaro messaggio al ct: «Tra me e Ciro basta uno sguardo e i movimenti vengono spontanei. Zeman ci ha insegnato tanto e ci ha fatto diventare quello che siamo ora. Sicuramente sarà un'arma in più quando scenderemo in campo insieme».



«Si respira un'aria molto positiva, c'è un ambiente perfetto per noi», sorride Marchisio dal ritiro con mogli e fidanzate al seguito. «Siamo una grande Nazionale e l'ottimismo dobbiamo averlo - continua il centrocampista juventino -. Con Prandelli abbiamo fatto sempre grandi cose all'Europeo e Confederations Cup. Rispetto al 2010, il girone è molto più difficile, ma non dobbiamo cercare alibi. Cominciamo con la partita più importante, anche se pure all'Europeo siano partiti con un pareggio (1-1 con la Spagna, in gol Di Natale, ndr) e poi siamo andati avanti».



Gli azzurri sono inseriti in un gruppo di ferro, l'unico con tre nazionali tra le prime 10 posizioni del ranking Fifa. L'Uruguay al 7° posto, anche se la Celeste di Tabarez ha perso una posizione, Italia al nono e adesso l'irruzione di Hodgson al decimo. Siamo reduci dal fallimento sudafricano con Lippi nel 2010 e già sabato nella foresta amazzanonica (35° di temperatura e umidità superiore al 70%) ci giochiamo molto. Tornare a casa subito sarebbe una disfatta. Soprattutto per un ct che appena prolungato il contratto fino al 2016.



RANOCCHIA E MIRANTE TORNANO A CASA? Il tempo sta per scadere e per le due riserve azzurre nel ritiro di Mangaratiba, il difensore Andrea Ranocchia e il portiere Antonio Mirante, le prospettive di vivere un Mondiale da protagonisti sono ormai ridotte al lumicino.

Il ct Prandelli ha tempo fino a 24 ore prima dell’esordio di sabato notte contro l’Inghilterra per proporre modifiche alla lista della 23 consegnata alla Fifa. A oggi le condizioni fisiche di Sirigu, alle prese con problemi al costato, sono in netto miglioramento e per Mirante è quasi certo un ritorno in Italia. In difesa a tenere in appresione era Barzagli. Lo juventino negli ultimi giorni si è allenato regolarmente e pure per Ranocchia da venerdì potrebbero iniziare le vacanze.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Giugno 2014, 22:34
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