Atac nella bufera: "Servono 250 milioni".
L'ad Broggi replica: "Ora i conti sono a posto"

Atac nella bufera: "Servono 250 milioni". ​L'ad Broggi replica: "Ora i conti sono a posto"

di Paola Lo Mele
L'Atac, l'azienda dei trasporti di Roma di recente sotto i riflettori dell'Anac per gli appalti e nel mirino degli utenti per i disservizi, «va risanata». Ne è certo l'assessore uscente ai Trasporti di Roma Stefano Esposito che ieri, dopo l'ennesimo stop della metro, è tornato a puntare il dito contro la gestione aziendale.





«Presidente e amministratore delegato, invece di far conferenze stampa, si occupino di far funzionare l'Atac», ha tuonato a poche ore dall'incontro organizzato dei vertici della municipalizzata con i giornalisti. A mezzogiorno, nella sede della municipalizzata di via Prenestina, il palco è stato tutto dell'amministratore delegato dimissionario Danilo Broggi.



«Partiamo dall'incidente che stamattina ha fermato la metro B - ha esordito -. Le copiose infiltrazioni piovose in quella stazione erano state segnalate con due lettere. Dunque siamo stati vittime, e non artefici, di questa situazione. Abbiamo denunciato più volte la necessità non più rimandabile di investimenti per la metro pari a 150 milioni, pena la possibilità di erogare il servizio».



L'ad uscente ha quindi rivendicato di aver portato a termine l'obiettivo per cui fu chiamato al vertice della municipalizzata dal sindaco Ignazio Marino e dall'ex assessore ai Trasporti, Guido Improta: «Quando siamo arrivati, Atac non aveva i soldi per pagare benzina e ricambi. Oggi il salvataggio dell'azienda si è realizzato». Poi l'affondo: il problema, per il manager, è che la politica ha scaricato Roma sul fronte della mobilità.



E ieri è tornato a farsi sentire su Atac anche il sindaco dimissionario: «Ci siamo dovuti occupare di un debito di 874 milioni di euro e di portare i conti in pareggio. Ma rimane il fatto che per decenni non sono stati fatti lavori di manutenzione, per cui adesso servono almeno 250 milioni di euro». Mentre sembra concretizzarsi la nomina di Marco Rettighieri a commissario ai trasporti di Roma, la grande incognita resta il futuro dell'Atac. Secondo Esposito, l'ingresso di privati nella compagine societaria è un'opzione «del tutto impraticabile, al momento. Chi se la compra?».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Ottobre 2015, 08:12
© RIPRODUZIONE RISERVATA