Invita la famiglia al suo matrimonio, ma è l'inizio di un incubo. Loro la rapiscono, la portano via e la costringono a sposare un altro uomo in cambio di 500mila dollari. La donna americana - che ha cercato di celebrare il suo matrimonio in Messico - ha invitato la sua famiglia alla cerimonia a Guadalajara lo scorso settembre. Il padre, la madre e i fratelli che disapprovavano, hanno cospirato per rapirla nel tentativo di costringerla a sposare qualcun altro nello Yemen. Lo ha affermato il Dipartimento di giustizia americano in un caso in corso contro suo padre, Khaled, e suo fratello, Waleed. «Non sei più in Occidente, sei in Medio Oriente, donne come te vengono uccise», le parole del padre Khaled Abughanem alla figlia. A riportare la notizia è l'Insider.
Sposa rapita dalla famiglia
La vittima, rimasta anonima, che al momento si troverebbe nello Yemen «sotto la supervisione di due dei suoi fratelli», è stata indotta dalla famiglia a lasciare il Messico per tornare negli Stati Uniti, lì dove suo padre ha promesso che avrebbe sostenuto il matrimonio con il suo fidanzato, che conosceva da quasi nove anni.
Al contrario la famiglia ha cercato di costringere il futuro sposo a pagare loro una dote di 30mila dollari per il matrimonio. La donna è intervenuta per bloccare questa transazione e suo padre, come reazione, ha minacciato di buttarla dal dodicesimo piano dell'hotel in cui alloggiavano. Il giorno successivo, l'uomo avrebbe cambiato idea e sarebbe giunto a quello che è stato definito «un accordo tra gentiluomini» con il fidanzato e avrebbe accettato di sostenere la loro unione se avesse potuto ospitare una festa e la cerimonia negli Stati Uniti.
Il ritorno negli Usa
La donna acconsentì.
L'udienza
Khaled e Waleed Abughanem, il padre e il fratello della donna, sono attualmente in custodia cautelare e su di loro pendono accuse di sequestro di persona. L'udienza di detenzione per la coppia, prevista per il 17 febbraio, è stata rinviata al 2 marzo. «Waleed Abughanem nega qualsiasi accusa di condotta criminale o illecito di sorta», ha riferito a Buffalo News Frank Passafiume, avvocato difensore. «A partire dall'udienza della prossima settimana, rivendicheremo il suo nome e annulleremo i danni troppo spesso causati dall'eccessiva portata del governo nelle nostre vite personali e dal disprezzo per la diversità culturale».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Marzo 2023, 10:21
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