«Putin lo ha ucciso col Novichok
Continuerò la battaglia di Alexei»

La vedova di Navalny a Bruxelles. Il corpo negato alla famiglia per altri 14 giorni

«Putin lo ha ucciso col Novichok Continuerò la battaglia di Alexei»

di Alessandra Severini

Sono durissime le accuse che Yulia Navalnaya, vedova di Alexey Navalny lancia nei confronti di Vladimir Putin. «Tre giorni fa, Vladimir Putin ha ucciso mio marito Alexei Navalny. Putin ha ucciso il padre dei miei figli. Putin mi ha portato via la cosa più preziosa che avevo» dice in un video pubblicato sul canale YouTube che porta il nome del marito.

Yulia Navalnaya ha sempre voluto tenere un basso profilo, insistendo sul fatto di essere principalmente una moglie ed una madre e non una politica. Ma davanti alla perdita subita non ha esitato ad annunciare, proprio nel giorno in cui era a Bruxelles per partecipare al Consiglio dei ministri degli Esteri della Ue, che continuerà la lotta di suo marito. Nel video appare vestita di nero, fa fatica a trattenere le lacrime ma le sue parole sono nette. Le autorità carcerarie hanno detto che Navalny è morto dopo aver perso i sensi al termine dell'ora d'aria nella famigerata colonia penale di Kharp, a più di mille chilometri a nord-est di Mosca, oltre il Circolo polare artico. Lei denuncia per filo e per segno le condizioni disumane in cui suo marito era detenuto: «Alexei è morto in una colonia carceraria dopo tre anni di tormenti e torture». Secondo le sue accuse, il nemico numero uno di Putin è stato di nuovo avvelenato con il Novichok, potente gas nervino, già individuato dai test tossicologici eseguiti sull'oppositore nell'estate 2020. Ma sua moglie non intende darsi per vinta. «Mentono meschinamente e nascondono il suo corpo attendendo quando svaniranno le tracce dell'ennesimo Novichok. Scopriremo chi di preciso e in quale preciso modo ha eseguito il crimine, faremo i nomi e faremo vedere le facce».

Secondo quanto riportato dagli assistenti di Navalny, per la seconda volta in tre giorni alla madre e ai suoi avvocati non è stato permesso di entrare all'obitorio nella città russa di Salekhard, vicino alla colonia carceraria dove Navalny è morto. Alla madre di Navalny è stato annunciato che la salma non sarà restituita alla famiglia per altri 14 giorni, durante i quali devono essere eseguiti «esami chimici» non meglio precisati. L'organizzazione per la tutela legale dei detenuti Ovd-Info ha lanciato una petizione online per chiedere la pronta consegna del corpo alla famiglia, ma all'invito a rispondere alla richiesta il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha detto che il Cremlino non ha competenza in materia. «L'indagine è in corso e vengono intraprese tutte le azioni necessarie al riguardo», ha affermato per poi definire «rozze» le accuse rivolte a Putin dai Paesi occidentali.

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Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Febbraio 2024, 06:00