Gautam Kumar è un insegnate di 28 anni che ha denunciato recentemente di essere stato vittima di rapimento. Nessun riscatto, l'uomo è stato prelevato con la forza per costringerlo a sposarsi con una donna a lui sconosciuta nel villaggio di Viashali, nello stato del Bihar, in India.
La sua storia si inerisce nella pratica tradizionale - illegale - del matrimonio forzato in India. Una pratica che interessa entrambi i generi. Il "Pakadwa Vivah" si può tradurre con "matrimonio forzato". È una forma di matrimonio in cui una ragazza viene rapita contro la sua volontà e costretta a sposare il rapitore. Questa pratica è considerata illegale e una violazione dei diritti umani.
Allo stesso tempo, anche gli uomini sono spesso vittime di questa pratica, detta groom kidnapping, rapimento dello sposo. Si tratta di un fenomeno tutt'altro che raro nelle parti occidentali del Bihar: i ragazzi celibi idonei vengono rapiti dalla famiglia della sposa e successivamente fatti sposare con la forza.
Il rapimento dello sposo
Il fenomeno è noto a livello locale con il nome di “pakadwa shadi”, cioè matrimonio forzato dopo il rapimento dello sposo.
È quello che è successo a Gautam Kumar. L'insegnante è stato rapito da diversi uomini armati e poi portato davanti alla ragazza per celebrare il matrimonio. Una volta conclusa la cerimonia, con il rituale del "saptapadi", i sette passi della coppia attorno a un fuoco considerato sacro, i due sono diventati ufficialmente marito e moglie, nonostante lo sposo sia stato constretto.
Dopo la denuncia del giovane sono stati arrestate cinque persone, tra cui il padre della ragazza.
Quella del matrimonio forzato è pratica comune, anche se illegale. Secondo i dati dell'Ufficio del Crimine, negli ultimi anni in Bihar sono stati registrati in media 8mila casi di matrimoni forzati, ottenuti attraverso il "pakadwa vivah".
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Dicembre 2023, 16:15
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