Gandhi, a 150 anni dalla nascita la sua lezione sulla non-violenza è sempre attuale
di Valeria Arnaldi
Il mondo oggi celebra la sua filosofia e la sua vita, che della validità di quel pensiero si è fatta esempio e prova. D'altronde, diceva, le idee «sono perle false fintanto che non vengono trasformate in azioni». In tale ottica invitava a fare la rivoluzione: «Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo». La sua memoria è stata celebrata dal segretario generale Onu, Antonio Guterres: «Dovrebbe ispirarci nei nostri sforzi per non lasciare indietro nessuno».
L'attualità del suo insegnamento è stata sottolineata pure in Vaticano, dove a Ghandi è stato dedicato il Convegno celebrativo per il Dialogo Interreligioso. La sua rivoluzione è concetto che include progresso e mutamento, evoluzione, lotta contro il male in ambito politico e sociale. La verità è meta. L'amore per il prossimo è un'arma. Il rifiuto della violenza è la chiave del progresso umano: «Bisogna combattere la violenza. Il bene che pare derivarne è solo apparente; il male che ne deriva rimane per sempre».
Fu assassinato da un fanatico il 30 gennaio 1948. «Forse le generazioni a venire - disse Albert Einstein - crederanno a fatica che un individuo in carne e ossa come questo abbia camminato su questa Terra». Nominato cinque volte, dal 1937 al 1948, Gandhi non è mai stato insignito del Nobel per la Pace.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 2 Ottobre 2019, 15:22
© RIPRODUZIONE RISERVATA