La vendetta del Pakistan:
missili sull’Iran, nove morti

Tensione alle stelle, la Cina si offre di mediare. Nuovo raid Usa in Yemen

La vendetta del Pakistan: missili sull’Iran, nove morti

di Giammarco Oberto

La vendetta del Pakistan è arrivata di notte, con una serie di raid aerei «contro gruppi terroristici anti-pachistani» a Saravan, città nella provincia sudorientale iraniana del Sistan e Baluchistan, al confine tra i due Paesi. Islamabad ha dato il via libera alla missione due giorni dopo che Teheran aveva a sua volta colpito «il gruppo terrorista» Jaish al-Adl, uccidendo però - è la versione del Pakistan, «due bambini».

«Attacchi militari di precisione che hanno preso di mira terroristi pronti a colpire nel nostro territorio» ha detto il ministro degli Esteri di Islamabad, mentre il premier ad interim Anwar-ul-Haq Kakar tornava in fretta e furia da Davos per seguire gli sviluppi. Ma secondo la tv di Stato della Repubblica islamica a perdere la vita sono stati nove civili, tra cui 4 bambini e 3 donne. Teheran ha quindi convocato l'incaricato d'affari pachistano (in mancanza dell'ambasciatore richiamato per protesta a Islamabad il giorno prima) per «chiedere una spiegazione». Che se c’è, va cercata negli ani di accuse reciproche di ospitare gruppi di separatisti baluci nelle aree lungo i mille chilometri di frontiera comune. Ma attacchi diretti tra i due Stati non erano mai avvenuti, e ora si apre uno scenario che complica ancora di più la crisi mediorientale, con un possibile allargamento verso Est del conflitto.

Che preoccupa tutti, in Occidente e in Asia, anche perché il Pachistan è dotato di testate nucleari. La Casa Bianca «non vuole un'escalation» tra i due Paesi, Ue e Turchia hanno espresso preoccupazione, la Russia ha invitato alla «massima moderazione», mentre la Cina si è offerta come mediatrice tra i due «Paesi amici con un'importante influenza», nel tentativo di «allentare la tensione».

Ma al di là degli inviti alla distensione, un’escalation è già sotto gli occhi di tutti. L'Iran, attraverso gli Houthi in Yemen e Hezbollah in Libano, continua a mandare segnali bellicosi a Usa e Israele. Gli Stati Uniti hanno lanciato un nuovo raid contro le postazioni missilistiche dei ribelli yemeniti che da dicembre attaccano le navi che incrocaiano nel Mar Rosso. Il Comando centrale americano ha reso noto di aver colpito «14 missili Houthi già sulle rampe di lancio, che rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili e quelle della Marina statunitense nella regione». Gli Houthi hanno reagito minacciando «risposte sconvolgenti, potenti e schiaccianti».

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Gennaio 2024, 06:00
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