«Nonostante l'emergenza sanitaria - fa quindi rilevare Fadda - la quarantena che ha imposto limiti alla mobilità fisica, quello che riscontriamo dalle candidature pervenute è infatti la voglia di guardare avanti, di progettare il futuro e sviluppare progetti di cooperazione transnazionale e Erasmus si conferma un'esperienza che potenzia le cosiddette “soft skills”, ossia le capacità comunicative, relazionali, di adattamento a vivere e lavorare in ambienti multiculturali e, in più, sappiamo che uno studente su tre dopo il periodo di formazione ha trovato lavoro nei paesi ospitanti, quindi è un canale che resta fondamentale e su cui dobbiamo continuare a puntarè.
Le regioni più attive nell'invio di candidature sono state Lazio (72), Emilia Romagna (64), Campania e Lombardia (59), Toscana (57) e Veneto (53), confermando un'attenzione verso il programma da parte di tutto il territorio nazionale. Quanto alle candidature di partenariati strategici ricevute, 207 riguardano lo sviluppo e il trasferimento di pratiche innovative finalizzate a supportare il miglioramento della qualità dell'offerta di istruzione e formazione professionale mentre le altre 40 proposte mirano a promuovere lo scambio di esperienze e know-how, a livello europeo, tra organismi della formazione. Tra i paesi di destinazione delle iniziative di mobilità, le mete più ambite dal 64% dei potenziali partecipanti riguardano il gruppo di paesi composto da Austria, Belgio, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Malta, Olanda, Portogallo e Spagna. Nel 2020 la dotazione finanziaria Erasmus+ destinata all'Italia per l'ambito istruzione e formazione professionale è di oltre 55 milioni di euro, di cui circa 45 milioni saranno utilizzati per la realizzazione di esperienze di Mobilità transnazionale mentre 10 milioni consentiranno lo sviluppo di Partenariati strategici.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Maggio 2020, 12:13
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