Il canone Rai dalla bolletta della luce al cellulare: il governo studia la riforma
Il canone Rai verrà sganciato dalla bolletta elettrica e il governo sta studiando nuove modalità per la riscossione. È stato lo stesso ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ascoltato in commissione di Vigilanza, a fare il punto.
L'azienda dovrà affrontare «sfide strategiche» ha detto il ministro, come «la trasformazione in una moderna Digital Media Company; la conquista e la fidelizzazione del pubblico giovane; la promozione dei valori culturali e civili». Per vincerle serviranno risorse: dal canone arrivano circa 1,85 miliardi ma la Rai è anche fortemente indebitata (dal 2021 al 2022 il debito è aumentato da 500 a 550 milioni). Tra le ipotesi allo studio del tavolo tecnico istituito al Mef c'è quella di agganciare il canone alle utenze di telefonia mobile. Ormai, ha sottolineato il ministro, esistono «nuove modalità di fruizione che, come dimostra RaiPlay, consentono di vedere i contenuti Rai usando vari device. Qualora il presupposto diventasse il possesso di un'utenza telefonica mobile, si avrebbe un aumento della platea e quindi una riduzione del costo pro capite del canone. Oggi sono 21 milioni i cittadini che lo pagano, mentre le utenze telefoniche attiva sono 107 milioni».(A.Sev.)
La benzina supera gli 1,88 euro al litro. Salasso sull'esito estivo
Arrivano i giorni dell'esodo estivo e, puntuali partono anche i rincari dei carburanti. Complici una serie di fattori legati al mercato internazionale, ma anche - a detta delle associazioni di consumatori - episodi di evidente speculazione, la benzina viaggia ormai a livelli massimi da oltre un anno. Secondo le ultime rilevazioni, salgono con forza le medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa: la benzina in self supera quota 1,88 euro al litro, ai massimi da un anno fa, quando era in vigore lo sconto sull'accisa di 30 centesimi al litro.
La Bce porta i tassi a 4,25% è il nono rialzo consecutivo, il prossimo atteso a settembre
Nuova stangata sui tassi decisa dalla Banca centrale europea. Non si ferma la strategia di Francoforte per combattere l'inflazione e la Bce vara il nono rialzo consecutivo, un ritocco dello 0,25% che porta il tasso principale a 4,25%, ai massimi dal 2001. «Siamo determinati a spezzare la schiena all'inflazione e siamo convinti che ci riusciremo» ha detto battagliera la presidente della Bce, Christine Lagarde, che non ha escluso nuovi rialzi a settembre: «Dipenderà dai dati se ci sarà un rialzo o una pausa». La decisione avrà prima di tutto un impatto sui tassi di interesse dei mutui variabili. Ormai chi ha acceso un mutuo variabile ha visto salire la rata dal 60 al 69% rispetto all'inizio dello scorso anno (fino a un +286 euro a seconda della durata del prestito). La decisione rischia di appesantire anche i conti dello Stato. Con il rialzo dei tassi infatti aumentano gli interessi che lo Stato dovrà corrispondere sul debito pubblico balzato a 2.817 miliardi di euro lo scorso maggio. La spesa per gli interessi potrebbe collocarsi quest'anno intorno ai cento miliardi di euro (quaranta miliardi in più rispetto al 2020).(A.Sev.)
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Agosto 2023, 19:07
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