L'eredità del Covid

L'eredità del Covid

di Alberto Mattiacci

Siamo ufficialmente nel post-Covid. L’ha detto l’Organizzazione Mondiale della Sanità. È lecito, perciò, interrogarsi sul lascito della pandemia sull’economia italiana. Facciamolo, adottando un approccio “a imbuto” -dal generale al particolare. 

Un lascito che durerà a lungo (e che vedremo se e come sarà risolto), è la crescita del debito pubblico. Altrettanto a lungo, dovremmo vedere anche il segno del PNRR, con alcune opere strutturali, più o meno grandi, compiute e alcuni mutamenti indotti nella PA. Alcuni prodotti hanno fatto ingresso -probabilmente per sempre- nelle nostre vite: es. disinfettanti portatili e mascherine.

Su questo piano, il lockdown ha indotto anche una accelerazione straordinaria nella diffusione di alcune pratiche, già presenti prima ma non tanto diffuse: lo smart working, le video-riunioni, l’acquisto online, per fare i tre esempi più eclatanti.

Queste si sono portate l’incremento della spesa familiare in connessioni, apparati digitali, arredi, ecc. Le nostre case, così, sono divenute luoghi un po’ più “ibridi”: un po’ ufficio, un po’ cuccia, un po’ ristorante, un po’ palestra. 

Cambiando la prospettiva, sono sbocciati alcuni “meta-mercati”, legati cioè non a un singolo prodotto ma a più beni e servizi: (i) il mercato della mente -es. farmaci del sonno, terapie; (ii) quello del corpo -es. integratori, analisi: (iii) quello del tempo -es. lavoro, sport; (iv) quello del disimpegno -es. viaggi, eventi.
Dureranno? Penso di sì: abbiamo denari e invecchiamo.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Luglio 2023, 11:05
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