Polpette avvelenate per uccidere i gatti: la denuncia della guardie zoofile

Strage di gatti, polpette avvelenate nel cortile di un condominio al rione Cappuccini

di ​Lucia PEZZUTO

Decine di polpette avvelenate sparse nel cortile di un condominio al rione Cappuccini di Brindisi, scatta la denuncia per maltrattamento di animali. 
Una notevole quantità di cibo avvelenato è stato trovato nel cortile di un condominio al quartiere Cappuccini di Brindisi, la denuncia arriva dalla Stop Animal Crime Italia e dal servizio di vigilanza zoofila che in autonomia si occupa di salvaguardare la vita dei piccoli amici a quattro zampe.

Il cibo avvelenato


In particolare la famose “polpette blu”, rivestite da una sostanza tossica, sarebbero state posizionate volutamente, dice l’associazione animalista, per nuocere ai gatti randagi della zona. Il cibo, abilmente confezionato era stato posto accanto alle ciotole che servono per nutrire la colonia felina curata dai volontari. 
Un gesto mirato, quindi, ad uccidere le povere creature. Così le guardie zoofile hanno provveduto a raccogliere le polpette e a consegnarle alla Asl Veterinaria per gli accertamenti di laboratorio. 
Le stesse guardie zoofile dell’associazione, che hanno funzioni di polizia giudiziaria, hanno depositato al la Procura di Brindisi una notizia di reato contro ignoti, chiedendo al magistrato di turno il compimento per delega di accertamenti volti ad individuare il responsabile, anche attraverso l’acquisizione delle videocamere di sorveglianza presenti nell’area. Telecamere però sarebbero state rimosse domenica 11 febbraio. 


Il neonato servizio di vigilanza zoofila ha anche contattato il Comune affinché attivi la procedura prevista in questi casi, il cui potere è affidato al sindaco e senza, dicono, che il condominio possa impedirlo: «Ancora molto assente la sensibilità e il rispetto verso gli animali e i conseguenti atti violenti nei loro confronti - denuncia l’associazione Animal Crime Italia - così come gli atti umani verso la colonia felina di contrada Montenegro, dove più volte il sito è stato trovato danneggiato e i gatti uccisi, soprattutto dalle auto che sfrecciano veloci nonostante il limite dei 30 km/h e da alcuni cani molossi che incustoditi disturbano e aggrediscono i gatti.

Anche per questa circostanza abbiamo chiesto più volte al sindaco di intervenire, ma ad oggi senza esito». 

Il reato


Il maltrattamento di animali è un reato punito dalla legge che può essere aggravato anche da pene più severe quando si tratta di esche velenose che minano la salute e l’incolumità delle persone: «Ricordiamo che ogni anno migliaia di gatti e non solo- aggiunge l’associazione- muoiono a causa dell'ingestione di esche e bocconi avvelenati sparsi in giardini e vie pubbliche e spazi condominiali, ovvero che il codice penale punisce con la reclusione l’uccisione di animali, anche in fase di tentativo e se l’animale sopravvive, chi viene colto a spargere polpette avvelenate allo scopo di uccidere animali. Reati e pene più severe sono altresì previste, per attentato alla salute pubblica, poiché oltre che per gli animali, questi veleni costituiscono un pericolo anche per la salute e l’incolumità delle persone dell’ambiente».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Febbraio 2024, 08:09
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