Sarà lo studio genovese di Alfonso Femia srl con Proger, Magnanimo Ingegneri associati e Land Italia ad occuparsi della progettazione definitiva del Parco della Giustizia. Ieri l'Agenzia del Demanio ha decretato il vincitore del concorso di progettazione del Parco della Giustizia di Bari, il grande parco lineare da 11 ettari dove saranno accorpati gli uffici della giustizia, nelle ex casermette Milano e Capozzi.
Sei i progetti che sono stati alla fine valutati, tra questi anche lo studio di Stefano Boeri classificatosi al sesto posto. Nel dettaglio la proposta di Femia, che prevede un completamento entro il 2027 per un investimento complessivo di 252 milioni di euro, punta su dieci obiettivi da perseguire. A cominciare dall'aumento della superficie permeabile, costruendo un'area coperta di 44mila 285 metri quadri, mentre i restanti 104mila 858 saranno destinati a parco. Il nuovo parco urbano sarà dotato di giardini e servizi per la comunità tra cui anche un asilo e una biblioteca.
Il progetto
Sarà sviluppato sul lato nord per preservare le alberature esistenti, limitando il numero di abbattimenti. Tutte le funzioni giudiziarie richieste saranno collocate sulla parte a sud, disegnando quattro edifici a corte con volumetrie e altezze similari tra loro. I quattro volumi, disposti come a evocare un quadrifoglio sul lotto sud, saranno compatti e funzionali e la presenza delle corti centrali svuoterà le volumetrie al centro, donando agli edifici uno spazio esterno vivibile e un maggior apporto di luce, aria e leggerezza volumetrica. Quarto obiettivo quello di ottimizzare i percorsi distributivi: saranno realizzati corpi scala centrali in modo da lasciare le facciate libere e dare più spazio agli uffici e alle altre funzioni che necessitano di apporto di luce e aria.
Saranno proposte soluzioni modulari, che consentano l'eventuale aggregazione di più unità, anche attraverso l'utilizzo di partizioni e pareti mobili, con vetrate e listelli in legno. Saranno creati spazi verdi negli edifici con l'utilizzo di piante autoctone a ridotta esigenza idrica. Prevista una continuità paesaggistica tra i due lotti: l'intervento, così come è stato concepito, con parco urbano nel lotto a nord e funzioni giudiziarie nel lotto a sud, identifica in maniera precisa i due diversi luoghi urbani, e, senza avvalersi di ulteriori strutture, come ponti che scavalcano via Alberotanza, o sottopassi, ridisegna la strada lasciando che essa stessa entri a far parte del sistema parco senza forzature, ma semplicemente assolvendo alla sua funzione di strada carrabile, pedonale e ciclabile a servizio del parco e degli edifici giudiziari.
Un occhio alla sostenibilità
Tutto sarà progettato riducendo i fabbisogni energetici, sfruttando ad esempio anche le energie rinnovabili.
Nel parco urbano sono previsti spazi per lo sport, aree gioco per i bambini, orti. Nucleo centrale sarà la grande piazza con giochi d'acqua, alberature esistenti e arredi urbani. Ora lo studio genovese (che si è aggiudicato un premio da 150mila euro) avrà il compito di redigere la progettazione definitiva del primo lotto funzionale per un importo di 2 milioni e 244mila euro. Sarà poi l'Agenzia del Demanio a decidere se affidare anche la progettazione dei restanti lotti.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Ottobre 2022, 10:52
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