Avellino, devastazione e furto al Centro Autismo:
riesplode la polemica per i lavori infiniti

Vandali in azione al Centro Autismo: danni per 30mila euro

di Luigi Pisano
AVELLINO - Vandali in azione nel cantiere del Centro per l’Autismo di Valle e i danni, tra furto di materiale e devastazioni alla struttura, ammontano a circa trentamila euro. La brutta sorpresa, per la ditta Battista, che aveva rimesso mano al polo clinico lo scorso luglio dopo un anno e mezzo di stop e una montagna di ostacoli burocratici da superare, è arrivata alla ripresa dei lavori dopo la pausa di Ferragosto. I ladri, che hanno praticamente tagliato e tranciato tutto rompendo anche diversi tubi collocati nel muro, hanno rubato l’intera rubinetteria, i radiatori e una notevole quantità di rame.

I carabinieri indagano sull’accaduto, nell’area è stata trovata una t-shirt rossa. «Sono avvilito, ora dobbiamo fare i collegamenti daccapo - commenta il costruttore Gaetano Battista - Qui parliamo di migliaia di euro di danni. Ho da poco riaperto il cantiere tra intoppi burocratici e vicissitudini varie e già debbo fare i conti con un furto di questa portata. Non c’è rispetto neppure per i ragazzi autistici. Domani (oggi per chi legge, ndr), comunque, andrò al Comune perché, francamente, ho paura di rimettere tutto e portare altro materiale, anche perché ora i lavori da fare riguardano principalmente l’impiantistica, quindi, apparecchiature che costano dai cinque ai diecimila euro. A Palazzo di Città debbono avere la certezza di finirlo davvero questo Centro e dobbiamo capire come muoverci anche sugli altri fondi: non posso collocare impianti col rischio di vederli rubati. Se vogliamo questo polo sanitario dobbiamo collaborare tutti. Voglio finire il Centro, ma non voglio avere danni irreparabili. Dobbiamo, poi, snellire i tempi burocratici almeno per l’ordinaria amministrazione: ogni volta che debbo interfacciarmi col Comune sono sempre vincolato all’Associazione Temporanea di Imprese, cioè bisogna parlare sempre con Rino Piano (ex capofila, alle prese con un concordato preventivo). Non blocco i lavori, ma tutte queste apparecchiature le dobbiamo mettere alla fine».

Elisa Spagnuolo, presidente del’Aipa, da dodici anni in trincea per la battaglia legata alla realizzazione del Centro, fa notare: «Una ditta dovrebbe vigilare sul cantiere. Oppure, se c’è un accordo, dovrebbe farlo il Comune. Alla luce di questo ennesimo danno, vedo affiorare altre giustificazioni. A me sembrano le ennesime scuse per rimettere in discussione tutto. Noi abbiamo fatto il presidio per ben due volte, sventando addirittura un furto. Forse è arrivato il momento di dirci le cose come stanno: questo Centro non s’ha da fare. Ma rivolgo un nuovo appello al Procuratore per fare chiarezza».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Agosto 2015, 11:04
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