Evasione, verso il primo stop al super algoritmo del Fisco
di Francesco Bisozzi
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LA MEMORIA
In una memoria trasmessa nei giorni scorsi alla commissione Finanze il Garante della privacy ha precisato che ammontano a circa 2,1 miliardi le e-fatture emesse annualmente e contenenti dati sensibili. Le informazioni al loro interno non si limitano a individuare beni e servizi ceduti, ma fanno luce anche sui rapporti tra cedente e concessionario. «I controlli automatizzati e l'analisi del rischio richiedono la memorizzazione e l'elaborazione massiva dei dati estratti dai file delle fatture tra cui non dovrebbe rientrare il campo del file «xml» contenente la descrizione dell'operazione oggetto di fattura che può contenere dati personali dettagliati e quindi presentare rischi elevati per gli interessati», si legge nel documento.
Nella memoria l'Authority ha suggerito al governo di valutare l'effettiva necessità dell'archiviazione integrale dei dati di fatturazione e proposto di oscurare almeno i dati fiscalmente non rilevanti. I dati raccolti potranno essere utilizzati per otto anni, un periodo di tempo molto ampio, anche per effettuare attività investigative extratributarie. Le misure di contrasto all'evasione del governo rosso giallo, stando ai calcoli del Tesoro, dovrebbero fruttare 3 miliardi di gettito nel 2020, 3,6 nel 2021 e 3,5 nel 2022. Ma i paletti in difesa della privacy rischiano di mandare all'aria i piani del governo. Oltre ai controlli sulle e-fatture, nel mirino del Garante c'è spazio anche per le altre misure di contrasto all'evasione che il governo si accinge a mettere in campo, dalla lotteria degli scontrini all'evasometro.
IL PARERE
Per quanto riguarda la lotteria degli scontrini, è atteso per l'inizio della settimana prossima il parere definitivo dell'Authority. Nei giorni scorsi è stato trovato un escamotage per trasmettere i dati dei corrispettivi all'Agenzia delle entrate in forma anonima. In pratica, si ricorrerà allo stesso metodo utilizzato per l'evasometro, ovvero i dati contenuti negli scontrini saranno pseudonimizzati grazie a un codice ad hoc: al posto del codice fiscale verrà utilizzato un codice lotteria identificativo dei partecipanti.
Ma si tratta appunto di un escamotage visto che come sottolineato dal Garante i dati in questione, seppur sottoposti a pseudonimizzazione, debbono essere considerati come dati personali in quanto costituiscono informazioni su persone fisiche identificabili. Il codice lotteria potrà essere scaricato dal portale della lotteria e dovrà essere presentato agli esercenti al momento dell'acquisto. Restano adesso da chiarire modalità e finalità del trattamento dei dati che saranno immagazzinati nelle schede memoria dei registratori di cassa. Insomma, l'incrocio delle banche dati per la lotta all'evasione, che sulla carta promette di essere una potentissima arma per recuperare gettito sottratto al Fisco, nell'applicazione reale continua a rivelarsi decisamente complicato.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Novembre 2019, 11:03
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