Muore a 49 anni agente di polizia penitenziaria: si chiamava Gabriele D'Ambrosio ed era di Roseto. Prestava servizio in un reparto speciale: nel nucleo investigativo centrale a Roma. Stando a quando si apprende nella tarda serata di martedì ha accusato un malore nella sua abitazione a quartiere dei Poeti a Pineto dove si era trasferito dopo il matrimonio. La corsa in ospedale in ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale San Liberatore di Atri dove era stato ricoverato nella notte. Ieri mattina verso le 7 la situazione è improvvisamente precipitata ed è deceduto. La notizia della sua scomparsa in pochi minuti tramite le chat Whastapp e telefono ha fatto il giro della città dove era molto noto, stimato e benvoluto. Anzi, sia in strada che nei bar tra conoscenti quasi tutti parlavano di questa triste storia. Oltre lui è anche molto conosciuto il fratello maggiore Gianfranco che ha militato per anni nella rosetana calcio e in tutti i tornei cittadini.
«Sono letteralmente sconvolto», dichiara un suo caro amico e compagno di scuola. Poi racconta che si era visto con Gabriele una quindicina di giorni fa e che lo aveva visto molto provato e dimagrito. Allora gli ha chiesto cosa gli fosse successo. E che lui gli aveva raccontato che circa otto mesi fa era stato contagiato dal virus e che a causa del long Covid aveva perso circa 20 chili, si sentiva molto debole, aveva dei dolori forti e che stava prendendo 22 diverse medicine al giorno.
«Mi raccomando non mollare gli dice l'amico noi della classe 72 siamo tosti».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Dicembre 2021, 10:36
© RIPRODUZIONE RISERVATA