Il centro del Poggino per i rifiuti elettrici pronto per l’apertura

Il centro del Poggino per i rifiuti elettrici pronto per l’apertura

di Simone Lupino

Vecchi frigoriferi, la lavatrice rotta, i telefonini bagnati che non si sono più riaccesi, neon e lampade danneggiate: per tutti questi rifiuti elettrici ed elettronici il Poggino può attendere. Tarda ancora l’apertura del nuovo centro di raccolta comunale all’incrocio tra via Duilio Mainella e via Giuseppe Fontecedro. Il termine dei lavori secondo i cartelli di cantiere messi all’epoca scadeva esattamente un anno fa, il 12 aprile 2023. Ma a oggi i cancelli della struttura restano chiusi.

Il Messaggero si occupò subito del caso. Ci furono prima delle proroghe chieste dall’azienda costruttrice dovute alla «difficoltà di approvvigionamento dei materiali in acquisto per carenza sul mercato di materie prime» e «alle condizioni climatiche avverse che hanno rallentato i lavori di sbancamento e movimento terra». Poi insorsero altre problematiche di varia natura. Oggi una data ancora non c’è, ma forse ci siamo. «I lavori sono terminati – ha spiegato in uno degli ultimi consigli comunali la sindaca, Chiara Frontini – il ritardo è dovuto al blocco dall’8 dicembre dei sistemi informatici che non ha permesso l’acquisto dei cassoni dove far confluire il materiale».

Nonostante a Viterbo il nuovo centro di raccolta non sia in funzione e i per i viterbesi continuano le lunghe trasferte al centro di Grotte Santo Stefano, cresce di poco la raccolta di rifiuti elettrici ed elettronici nel capoluogo della Tuscia: +0,63% in un anno. Nel 2023 i viterbesi hanno conferito 181 tonnellate di rifiuti elettrici e elettronici.

Bene anche il resto della provincia, dove si contano 52 siti di raccolta con un incremento pari all’1,2%. In totale 1.790 tonnellate. È quanto emerge incrociando i dati della banca dati on line del Centro coordinamento Raee (uno strumento utilissimo per cittadini, pubbliche amministrazioni e operatori) e quelli dell’ultimo rapporto regionale sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche realizzato sempre dal Centro coordinamento Raee.

Nella Tuscia la raccolta pro capite ammonta a 5,6 chili per abitante, quasi in linea con la media nazionale: 5,92 chili pro capite. Siamo però ancora molto lontani dalla testa della classifica nazionale che vede al primo posto la provincia di Sassari (13,72 chili per abitante), seguita da Pistoia (12,41) e Ravenna (10,07). La provincia di Viterbo fa registrare comunque il secondo dato più alto nel Lazio, dietro solo a Latina (8,75 chili per abitante) e davanti a Roma (5,01), Rieti (3,47) e Frosinone, maglia nera con 3,5 chili per abitante.

I paesi della Tuscia dove la raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici cresce di più in un anno sono Tuscania (+34,14%), Ronciglione (25,23), Acquapendente (+18,13%), Capranica 15,79. Ci sono alcuni paesi invece dove la raccolta diminuisce: Orte (-15,50%), Civita Castellana (-8,22%), Vignanello (-3,70%) e Nepi (-0,84). Ottimo risultato di Soriano nel Cimino che con 95 tonnellate di raccolta totale nel 2023 si colloca al secondo posto provinciale, dietro solo a Viterbo e davanti a paesi più popolosi.


Ultimo aggiornamento: Domenica 14 Aprile 2024, 05:10
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