Cena dei veleni, la sindaca di Viterbo Chiara Frontini: «Non mi dimetto, la verità sarà accertata»

Chiara Frontini: «Serenità amministrativa minata? Ricostruzione ardita»

Cena dei veleni, la sindaca: «Non mi dimetto, la verità sarà accertata»

di Massimo Chiaravalli

«La verità sarà accertata». Su di lei - e il marito Fabio Cavini - pende l’accusa di minacce a corpo politico dopo la denuncia del consigliere Marco Bruzziches seguita alla cena dei veleni in casa sua. Un’accusa grave per la quale i pm Massilimiano Siddi e Chiara Capezzuto hanno chiesto il giudizio immediato. In attesa che il gip Rita Cialoni decida se seguire o meno questa strada, la sindaca Chiara Frontini non si sottrae al confronto e risponde a Il Messaggero.

Alcune settimane fa, dopo essere stata chiamata in Procura, Frontini aveva consegnato una memoria difensiva. Confidava che potesse risolvere la situazione? «Io mi aspetto che alla fine degli approfondimenti giudiziari - dice la sindaca - risulti l’infondatezza di tutta la vicenda. La verità sarà accertata. Il pm ha fatto le sue valutazioni e vanno rispettate, così come io potrò ora approfondire tutta la questione e chiarire ancor meglio punto su punto la vicenda. Continuerò a riferire e tenere informato il consiglio comunale come fatto finora, perché il rispetto per le istituzioni lo richiede». Molti si chiedono perché non abbia preso nettamente le distanze dalle parole del marito - «se io voglio fare male capisco chi del tuo stato di famiglia è più debole, e poi vado a colpire quella persona» - cosa che avrebbe potuto alleggerire la posizione della sindaca almeno politicamente. «Non mi sembra, le distanze da quelle frasi le ho prese anche in consiglio. Ho detto e lo ribadisco, quel linguaggio non mi appartiene. In un contesto conviviale e cordiale di una cena dentro una casa privata, Fabio si è lasciato scappare delle iperboli e delle esagerazioni, che ribadisco non mi appartengono, ma di qui a dire che si tratti di minacce, per minare la serenità dell’azione amministrativa poi, è veramente una ricostruzione ardita».

E in base a questo «confido che tutto verrà chiarito anche alla luce dei fatti precedenti e successivi alla cena».

Riuscire a continuare a guidare la città in questa situazione non sarà facile, ma Frontini decide di farlo. «Le attestazioni di stima e solidarietà ricevute anche in queste ore e in queste settimane - continua - mi impegnano ad andare avanti. La maggioranza consiliare è unita anche perché il dibattito e lo scontro politico è tutto alla luce del sole. Ci sono forze che lavorano per la restaurazione e altre per il cambiamento. Finché sarà possibile lavorare per il cambiamento, per la legalità, per la trasparenza, per il bene di Viterbo il mio e il nostro impegno sarà massimo». Però intanto c’è chi chiede le dimissioni. «L’opposizione politica legittimamente esercita il suo ruolo, non mi sottrarrò mai al confronto in consiglio. Ho fatto per anni l’opposizione e comprendo il valore del ruolo».

Sliding doors, epilogo positivo o negativo: cosa farà? «Non si gioca con i se, men che meno se guidi un’istituzione, per quanto grande o piccola che sia. Assicuro che se un giorno dovessi essere chiamata a scegliere fra me e Viterbo la mia scelta sarà sempre quella di favorire il bene della mia comunità. Sono sempre stata chiara, non solo di nome. È una garanzia».

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Aprile 2024, 21:38
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