Luca Argentero, medico da record in tv: "Ho imparato al Gemelli. Oggi serve un sindacato artisti"
Quando gli ricordiamo la campagna di sostegno del Messaggero a Spallanzani e Gemelli, l'attore piemontese racconta un retroscena: "Noi al Gemelli dobbiamo molto del nostro successo: il training ospedaliero per essere credibili lo abbiamo svolto proprio lì, con il professor Landolfi. Capisco quando vi dicono che il vostro supporto quotidiano sia fondamentale: qualche volta sbagliano, ma questa è gente che sdalva vite tutti i santi giorni".
Un momento delicato per tutti gli italiani, momento di grandi paure per il futuro per tutto ilmondo dello spettacolo. "Ci stiamo riunendo via chat con molti colleghi: la situazione è drammatica. Se non torneremo a girare le serie tv come Doc e le altre che ci stanno regalando emozioni positive in questi giorni durissimi non le avremo più. Stiamo organizzando una sorta di sindacato, la prima volta di una grande associazione degli artisti italiani per ricordare che centinaia di migliaia di famiglie vivono con la fabbrica di emozioni degli spettacoli dal vivo e da cinema e tv".
Il lockdown e la riscoperta dei social. "Ma anche di tante altre cose positive: proviamo a guardare anche il lato positivo. Amo la montagna, l'Himalaya: la prossima volta da lassù vedrò una terra più pulita, spero più consapevole di una serie di cose riscoperte in casa. Magari dell'importanza di una videochat come questa: possiamo fare molte cose con minore impatto economico e ambientale. Nel dramma, prendiamo anche questa lezione".
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Aprile 2020, 23:18
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