Eutanasia, Papa Francesco tuona contro le sentenze creative, il diritto di morire non esiste
Per Papa Francesco le sentenze «che in tema di diritto alla vita vengono talora pronunciate nelle aule di giustizia in Italia e in tanti ordinamenti democratici sono pronunce per le quali l'interesse principale di una persona disabile o anziana sarebbe quello di morire e non di essere curato; o che - secondo una giurisprudenza che si autodefinisce 'creativa '- inventano un 'diritto di morire' privo di qualsiasi fondamento giuridico e in questo modo affievoliscono gli sforzi per lenire il dolore e non abbandonare a se' stessa la persona che si avvia a concludere la propria esistenza».
Il Pontefice ricorda quanto disse Livatino in una conferenza nell'aprile 1986, riferendosi alla questione dell'eutanasia, e riprendendo le preoccupazioni che un parlamentare laico del tempo aveva per l'introduzione di un presunto diritto all'eutanasia, egli faceva questa osservazione: «Se l'opposizione del credente a questa legge si fonda sulla convinzione che la vita umana [...] e' dono divino che all'uomo non e' lecito soffocare o interrompere, altrettanto motivata e' l'opposizione del non credente che si fonda sulla convinzione che la vita sia tutelata dal diritto naturale, che nessun diritto positivo puo' violare o contraddire, dal momento che essa appartiene alla sfera dei beni 'indisponibili', che ne' i singoli ne' la collettivita' possono aggredire».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Novembre 2019, 21:32
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