Papa Francesco blinda il conclave, con i nuovi 10 cardinali si assicura la maggioranza
di Franca Giansoldati
Papa Francesco, il cardinale Kasper: il pontefice vuole controllare la sua successione
Per prassi, i cardinali elettori non superano di molto la soglia dei 120, limite indicato da Paolo VI nel 1975. Il conclave resta ancora a maggioranza europea, anche se con Bergoglio il gruppo si è assottigliato di anno in anno. Ci sono ora 54 europei (23 italiani sono gli italiani), mentre è cresciuto il peso del resto del mondo: 23 latinoamericani, 18 africani, 16 asiatici, 13 nordamericani e 4 oceanici.
L'assise che sarà chiamata a eleggere il nuovo Papa è sempre più internazionale e composita. Molti cardinali tra loro non si conoscono e molti non parlano nemmeno l'italiano che da lingua principale è destinata a lasciare il passo all'inglese.
I cardinali inseriti in questo concistoro da Francesco hanno quasi tutti un profilo missionario. Miguel Ángel Ayuso Guixot è presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, primo comboniano a indossare la berretta. Missionario anche il salesiano e arcivescovo di Rabat Cristóbal López Romero, a cui il Papa ha fatto visita quest'anno, nel viaggio apostolico in Marocco. Tra i nuovi porporati c'è l'arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi. Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo è indonesiano, paese a grandissima maggioranza islamica, arcivescovo di Giacarta dal 2010, il frate cappuccino Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa, il guatemalteco Álvaro Leonel Ramazzini e il cubano Juan de la Caridad García Rodríguez. Curiale, ma vicino e confratello del Pontefice è il gesuita ceco Michael Czerny, sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati e segretario speciale del Sinodo sull'Amazzonia.
Un altro gesuita, ex missionario, è l'arcivescovo di Lussemburgo Jean-Claude Höllerich, presidente dei vescovi d'Europa. Infine, il portoghese José Tolentino Calaça de Mendonça, archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa. Ci sono anche tre nuovi cardinali ultraottantenni: Michael Louis Fitzgerald, presidente del pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso dal 2002 al 2006, poi nunzio in Egitto, a suo tempo silurato da Papa Ratzinger perchè considerato troppo aperturista verso l'Islam; il gesuita lituano Sigitas Tamkevicius, arcivescovo di Kaunas dal 1996 al 2015; Eugenio Dal Corso, originario del veronese dell’Opera don Calabria, arcivescovo emerito di Benguela in Angola, dove è rimasto come semplice missionario.
Ultimo aggiornamento: Sabato 5 Ottobre 2019, 21:10
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