Ternana, Sgarbi: «Il lavoro di gruppo e la spinta dei tifosi, la salvezza passa da lì»

Il difensore: «Mi sono integrato in un bel gruppo, importante la difesa fatta di giocatori esperti e giovani emergenti, l'Umbria mi piace e quando posso la giro»

Ternana, Sgarbi: «Il lavoro di gruppo e la spinta dei tifosi, la salvezza passa da lì»

di Paolo Grassi

Il cognome non inganni, non ha il pallino dell'arte. Si chiama Sgarbi, ma di nome è Filippo. Fa il calciatore. Difensore della Ternana arrivato a gennaio dal Cosenza, a rinforzare una difesa migliorata rispetto a prima. Lui, però, non si sente un leader, né un "fenomeno".

«No. Il merito non è mio, ma del gruppo. Devo tutto ai ragazzi e allo staff tecnico che mi hanno subito accolto bene e mi hanno messo a mio agio».

E' servito, per integrarsi, aver ritrovato Tiago Casasola e Gregorio Luperini, l'anno scorso suoi compagni nel Perugia che giocava il derby con la Ternana e oggi tutti Fere?

«Sicuramente. Ma prima non ci eravamo sentiti. Il mio arrivo è stato una sorpresa pure per loro. La società mi ha dato l'opportunità di rimettermi in gioco. A Cosenza, non ero titolare e volevo trovare più continuità. Fermo restando, però, che lì, nonostante non abbia dato ciò che si aspettavano, mi sono trovato molto bene, in un ambiente e una piazza importanti e molto appassionati. Sabato è stato bello rivedere gli ex compagni, proprio perché ero stato bene con loro. Ma ora, mi importa essere qui e salvarmi con la Ternana. Mi piace il modulo di mister Roberto Breda ed è stato facile adattarmi».

Fa parte di una difesa fatta da giocatori di esperienza come Fredrik Sørensen che ha giocato le coppe europee e Marco Capuano sempre tra serie A e serie B, ma anche da giovani come Lorenzo Lucchesi, Christian Dalle Mura e Gabriele Boloca. Come si trova, con tutti loro?

«Avere giocatori esperti e giovani bravi, in una difesa è importante. Marco e Freddy trasmettono sicurezza e aiutano nelle difficoltà. I giovani sono più spregiudicati, sentono meno la pressione, sanno uscire meglio dai momenti duri.

Alla loro età, essere titolari o giocare in serie B vuol dire che c'è chi vede le loro qualità».

Difesa a tre, o a quattro, dove si trova meglio?

«Meglio a tre, ma anche a quattro mi trovo bene».

Marcatura, lettura delle situazioni, senso della posizione, uscita palla al piede. In quale aspetto pensa di cavarsela meglio e dove ritiene di dover migliorare?

«Nella gestione di palla e nella marcature devo migliorare. La lettura delle situazioni, spesso, mi viene naturale. Ma si può sempre migliorare in tutto».

Come si centra, questa salvezza da trovare in otto turni?

«Lavorando bene, anche nella sosta, con il sorriso e in modo sereno».

Quanto conta, per la squadra, reagire sempre ai momenti difficili?

«Non abbattersi, è importante. Come lo è essere arrabbiati per evitare gli stessi errori. Ora dobbiamo riconfermarci dopo una vittoria. La Sampdoria, prossimo avversario, è in forma. Sarà dura. Pensiamo una partita alla volta. Per la salvezza è ancora tutto aperto. Lì sotto fanno punti tutti».

Quanto conterà l'apporto dei tifosi?

«Moltissimo. Sabato, prima della partita, ci ha caricato sentire il loro incitamento al nostro arrivo. Come è stato bello prendere gli applausi delle curve dopo la vittoria. Fuori casa, sentire anche la voce dei nostri tifosi, ci carica. In casa abbiamo qualche responsabilità in più».

Cosa le piace, di Terni?

«Tutto. Dell'Umbria in generale, visto che ormai la conosco. In settimana, coi ritmi di allenamento, il riposo è importante. Nei giorni liberi, però, quando stacco, mi piace girare. Sono a Terni da poco, ma so già dove andare».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Marzo 2024, 07:19
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