Ternana, El Tonga suona la carica: "Con la Samp sarà una finale"

Gaston Pereiro decisivo con un gol al Cosenza: "Siamo un gruppo con delle potenzialità, se lavoriamo e miglioriamo ce la possiamo fare". La luce che è tornata ad accendersi.

Ternana, El Tonga suona la carica: "Con la Samp sarà una finale"

di Paolo Grassi

La partita con la Sampdoria a Marassi? «Sarà una finale». C'è la sosta, questa settimana, in serie B. La Ternana affronterà i blucerchiati lunedì primo aprile. Già da ora, però, arriva l'esortazione alla squadra a prepararsi con la mentalità giusta. Arriva da chi ha deciso la partita con il Cosenza, facendo incamerare tre punti di platino. Arriva da Gaston Pereiro, preso a gennaio per fare la differenza. Dopo dieci partite giocate sempre da titolare, il fantasista di Montevideo in prestito dal Cagliari è sempre l'uomo più atteso. Ha segnato tre gol e tutti in partite vinte. Lo ha fatto due volte col suo sinistro fatato al Liberati contro Cittadella e Cosenza e una volta pure col destro, a Palermo. I tifosi ne parlano come se fosse una luce: «Si accende... non si accende...». Va un po' a intermittenza, ma quando si accende illumina le azioni. Nel 3-0 al Cittadella ci mise un gol e due assist, a Palermo sbloccò una partita poi vinta su quello slancio. Con il Cosenza, infine, ha fatto di tutto e di più. Volenteroso e pimpante nei primi minuti quando la Ternana ha creato occasioni, spento quando sono venuti meno gli spunti della squadra, trascinante e illuminante nella prima parte della ripresa fino a quando ha trovato il gol con il chirurgico sinistro all'anolino basso, infine lottatore e grintoso quando ha rincorso tutti i palloni dopo il vantaggio, fino alla sostituzione che lo ha visto uscire tra gli applausi. «Abbiamo 15 giorni di tempo per preparare la prossima partita - dice Gaston Pereiro - e con la Sampdoria dovrà essere, appunto, una finale. Speriamo in un risultato importante». El Tonga (il soprannome con il quale lo chiamano e che è un'abbreviazione con inversione di sillabe del suo nome) può essere un valore aggiunto proprio in vista della volata salvezza.

Per salvare la Ternana e per rilanciarsi lui dopo i mesi difficili a Cagliari. Chissà, magari anche sognando di vestire di nuovo quella maglia celeste della sua Nazionale, indossata 13 volte con 5 gol fino all'ottobre 2021. Lui per primo, intanto, crede nei mezzi della Ternana. «Siamo un bel gruppo - commenta - con tanti giovani molto bravi. Dobbiamo lavorare e migliorare ancora. Ha belle potenzialità, questa squadra». Così come lavora duramente lui. Fisicamente ha un altro passo rispetto a quando è arrivato, frutto anche del lavoro atletico con il preparatore Donatello Matarangolo. «Lavoriamo tanto dal lunedì al mercoledì - racconta - e in partita vediamo che corriamo di più. Dal giovedì allentiamo un po', per non arrivare sfiniti al sabato. Questo lavoro sta facendo bene a me e a tutti i compagni». Poi, c'è il direttore sportivo Stefano Capozucca, da andare ad abbracciare ogni volta che segna: «Mi ha voluto fortemente qui e quando faccio gol corro da lui». I tifosi sperano di vedere altri abbracci. «L'importante per me - dice ancora Gaston Pereiro - è riuscire a ritrovarmi la palla al piede. Per poi, quando mi arriva, cercare giocate e assist e calciare in porta». Per accendere la sua luce. Anche se, sul paragone della luce che si accende e si spegne, viene in suo supporto il suo allenatore: «Non è vero - dice Roberto Breda - che non si accende. Al di là che ha qualità tali per cui tutti ci aspettiamo sempre molto, in 10 partite ha fatto 3 gol. Inoltre, si mette a disposizione della squadra, con umiltà e anche con attenzione tattica a quello che gli chiedo di fare in fase di non possesso». Da luce intermittente a jolly, il passo può essere breve.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Marzo 2024, 23:53
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