La giostra a cavalli del Settecento lascia Terni dopo trent'anni e trasloca a Torino

La giostra a cavalli del Settecento lascia Terni dopo trent'anni e trasloca a Torino

di Aurora Provantini

TERNI - La giostra a cavalli su due piani, che per circa trent'anni ha animato piazza della Repubblica durante le feste di Natale, lascia  Terni. «Qui si è emozionata una generazione» - affermò nel 2016 Massimo Vassallo, l'attuale titolare, in occasione della celebrazione delle nozze d’argento con la città dell’acciaio. «Ci siamo confrontati con diverse amministrazioni comunali, abbiamo assistito al restauro di molti edifici storici che si affacciano su piazza della Repubblica. Mi ricordo che quando siamo arrivati a Terni la prima volta -  racconta l’imprenditore - in quella piazza c’era la libera circolazione delle auto». Per consentire la pavimentazione attuale, la giostra di Massimo Vassallo si è dovuta spostare per un breve periodo in piazza Tacito, ma era comunque una consuetudine che arrivasse a Terni a dicembre, come a dire «non è Natale senza la giostra in stile Settecento». 

Fu Paolo Beltrame, presidente di Terniviva e dell'associazione dei commercianti, a fine anni Ottanta,  a contattare per primo la ditta Vassallo di Sinalunga, «nell’ottica di creare eventi in centro che potessero attrarre flussi sempre maggiori di persone». Quest’anno il giostraio toscano chiede all’amministrazione comunale di Terni di venirgli incontro per quanto riguarda l’occupazione del suolo pubblico. Dopo una serie di confronti e il diniego a sconti, decide di accettare la proposta avanzata dal Comune di Torino, che collocala la sua giostra presso il nuovo centro commerciale MondoJuve. Daniele Stellati, direttore di Confesercenti, spiega che la decisione di lasciare Terni dopo trent’anni «non è figlia del Covid-19, ma della mancanza di capacità di favorire eventi di qualità da parte dell’amministrazione comunale». «Ci troviamo di fronte al classico esempio di iniziativa di animazione di pregio – sottolinea Daniele Stellati -  che non può fare altro che cambiare piazza, città e regione, pur di usufruire di ageviolaziuoni economiche che Terni gli ha rifiutato». «Se si continua così - commenta il direttore di Confesercenti -  Terni perderà via via tutti i suoi punti di forza.

Il centro si sta spegnando con la chiusura di negozi storici. Quella giostra era uno dei simboli del Natale tarnano, che adesso scompare». 


La risposta del'assessore Andrea Giuli. «Il titolare della giostra è venuto da me in ufficio per comunicarmi la scelta col dolore nel cuore, quasi giustificandosi e spiegandomi tutto, dicendo che non avrebbe potuto fare altrimenti, anche considerando gli scarsi o nulli incassi del 2020 a causa del Covid. Queste seguenti sono le condizioni oggettivamente irresistibili che quest’anno lo hanno indotto a trasferirsi momentaneamente a Torino:
1) Totale esenzione della tassa occupazione suolo pubblico
2) Totale esenzione di qualsiasi costo di allaccio e di utenza dell’energia elettrica
3) Intero incasso lasciato al titolare giostraio
4) 40mila euro di incentivo da mettere in aggiunta a tutto questo a favore dell’esercente medesimo.

Da appassionato del Natale (e lo scorso anno credo di averlo dimostrato) sono dispiaciuto. In ogni modo, anche senza giostra, il Natale di Terni ci sarà».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Ottobre 2020, 23:15
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