PERUGIA Dal petto di pollo al salmone, dall’insalata alle pere, passando per panino e cappuccino al bar. Sono sempre più numerosi gli aumenti subiti in un anno dagli umbri e non solo nel carrello della spesa. Sullo sfondo, infatti, restano i rincari energetici col prezzo al chilogrammo del gas metano per autotrazione che rispetto al gennaio 2021 è aumentato del 52,4% (di 50 cent), mentre in due mesi, il pieno di verde costa già 6 euro in più. E il Codacons Umbria lancia l’allarme. «Solo per i beni alimentari una famiglia arriverà a spendere oltre 250 euro in più su base annua», rileva la presidente Carla Falcinelli.
L’avanzata dei prezzi dei combustibili ha fatto lievitare le spese per l’abitazione che a gennaio, in entrambi i capoluoghi sono cresciute del 20% rispetto a un anno fa. In salita anche trasporti (+7,5% a Perugia) e alimentari (+5%). Un’avanzata che ha generato una variazione tendenziale dei prezzi del 4,8% a Perugia e del 4,4% a Terni. L’analisi dei singoli prodotti, in base ai dati dell’Osservatorio dei prezzi vede rincari in tutti i comparti monitorati. A partire dagli alimentari dove solo il prosciutto registra un prezzo medio più basso (-3/4%): più caro il petto di pollo (+7,4%), la carne di bovino (+3,6%) e il pane (+2,1%). Nell’ittico, +13,3% per le cozze fresche, +8,4% per il salmone, mentre nell’ortofrutta, fungono da locomotiva dei prezzi le pere Abate (3,95), i finocchi tondi (2,77) e l’insalata lattuga romana (2,94), i cui listini medi al chilo sono cresciuti, rispettivamente, del 65,2, del 50,4 e del 45,2%. «Solo per l’acquisto di cibo in Umbria – ribadisce Falcinelli – si rischia un aumento medio per famiglia superiore a 250 euro. A Perugia i prodotti alimentari hanno subito un’accelerazione del 5% ma in tale comparto ci sono prodotti che hanno subito una vera e propria impennata». È il caso delle pere: rispetto al gennaio 2021 le Abate costano il 65,2% in più, le Kaiser, il 44,7%. «Crescono anche oli alimentari (+19,6%), pasta (+12,5%) e burro (+10,7%)», aggiunge la presidente regionale del Codacons. Più cari anche farina (+6,8%), pesce (+13,3% per le cozze, +8,4% per il salmone) e succhi di frutta (+4,8%). «Le famiglie umbre hanno subito in particolare questa ondata di aumenti, col caro-cibo che colloca la regione al secondo posto in Italia dietro la Sardegna». Considerando il totale dei rincari, l’associazione stima un aggravio di spesa di 374 euro a famiglia. Ritocchi, ad esempio, riguardano anche il capitolo “servizi”, dal panino (+8%) al cappuccino al bar (+5,3%), passando per un pasto in pizzeria (+8%) e la tolettatura per cani (+4,8%). A Terni, inoltre, il prezzo medio del servizio di barba e baffi in un anno è cresciuto del 21%, passando da 8,2 a 9,9 euro.
Molte delle tensioni sui listini di beni anche di prima necessità sono indotte dai rialzi sui prezzi dei carburanti che, a cascata, si riverberano su gran parte del carrello della spesa e non solo.
Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Marzo 2022, 10:12
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