Addio pirateria, i giovani ascoltano musica
in streaming ma su piattaforme legali

Addio pirateria, i giovani ascoltano musica ​in streaming ma su piattaforme legali

di Lorena Loiacono
ROMA - Addio pirateria, il cd va in pensione e anche l'mp3 ormai è roba da vecchi. La musica tra i giovani viaggia rigorosamente online e così diventa sempre più legale. Ad assicurarlo, proprio per l'avvio del Festival di Sanremo, è la polizia di Stato presente alla kermesse con Una vita da social, la campagna informativa destinata ai giovanissimi sul corretto uso della tecnologia.





Secondo i dati di una ricerca svolta da Skuola.net, per conto della polizia, su un campione di oltre 3mila studenti di età compresa tra 11 e 19 anni, per i giovani le canzoni passano attraverso internet e gli strumenti digitali: oltre 2 teenager su 3 ascoltano la musica su smartphone, mentre 1 su 6 predilige il pc.

Ed è proprio l'utilizzo dello smartphone a fare la differenza, visto che può garantire una connettività praticamente costante, nel palmo di una mano. Molto di più rispetto al passato e l'evoluzione corre di anno in anno: basti pensare che tra i ragazzi di 17-18 anni, nati tra il '96 e il '98, la percentuale di quelli che hanno avuto uno smartphone prima dei 13 anni è pari al 36%.



In 6 anni la quota è triplicata: i nati tra il 2002-2004, 13-15enni, hanno uno smartphone nel 95% dei casi. Con un apparecchio simile in tasca, la musica è sempre a portata di mano: online. Non serve più l'archivio di brani musicali, da scaricare tramite siti illeciti. Per ascoltare brani inediti, infatti, si utilizzano sempre di più gli strumenti legali: 3 ragazzi su 5 scelgono piattaforme di video sharing come Youtube e poco meno di 1 su 10 predilige servizi di streaming come Spotify. Solo il 3,9% dichiara di archiviare i file audio in formato mp3 cercandoli sulla rete, il 9% utilizza invece applicazioni per estrarre le tracce audio dai video online.



Oltre 9 ragazzi su 10, quindi, ascoltano brani inediti sfruttando la connettività internet. E così l'archivio di musica “scaricata” finisce nel dimenticatoio: se nelle scuole superiori 1 ragazzo su 5 assicura di non avere file musicali scaricati da internet illegalmente, nelle scuole medie la soglia raddoppia al 40%. Al contrario, circa il 50% degli intervistati usa saltuariamente piattaforme streaming legali tipo Spotify e, tra questi, 1 su 6 paga un abbonamento piuttosto che usufruire del servizio gratuito con la pubblicità.
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Febbraio 2015, 08:26
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