Arriva il salvavita per gli automobilisti,
ecco come funzionerà e-Call
Gli europarlamentari hanno inoltre inserito l'obbligo per la Commissione Ue di valutare, nei tre anni successivi alla primavera 2018, l'eventuale estensione dei dispositivi e-Call ad altre categorie di veicoli, come autobus, pullman o camion. Lo scorso giugno sono intanto entrate in vigore altre norme Ue che disciplinano le infrastrutture che gli Stati membri devono rendere operative entro il primo ottobre 2017 per l'elaborazione e la ricezione delle chiamate e-Call.
Per salvaguardare la privacy, nella nuova normativa è stata inserita una clausola di protezione dei dati in modo tale che il sistema di bordo e-Call non sia tracciabile prima dell'avvenuto incidente.
Secondo le nuove approvate, la chiamata automatica dovrà fornire ai servizi di emergenza solo le informazioni minime, come ad esempio il tipo di veicolo, il combustibile utilizzato, il momento dell'incidente, la posizione esatta e il numero di passeggeri. Le norme stabiliscono inoltre che i dati e-Call raccolti dai centri di emergenza o dai loro partner non debbano essere trasferiti a terzi senza il consenso esplicito della persona interessata.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Aprile 2015, 11:03
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