Matteo Berrettini: «La cattiveria dei social mi ha ferito. Ho pensato di scappare senza dire niente a nessuno»

Il tennista si racconta, dai momenti belli alle più recenti difficoltà

Matteo Berrettini: «La cattiveria dei social mi ha ferito. Ho pensato di scappare senza dire niente a nessuno»

di Redazione web

Matteo Berrettini, uno dei migliori tennisti italiani della storia, non sta vivendo un momento facile. Dopo la finale conquistata a Wimbledon (persa contro Djokovic) nel 2021, una serie di problemi fisici ne ha frenato l'ulteriore crescita. E oggi Matteo si racconta al Corriere della Sera, dagli inizi ai suoi alti e bassi attuali: «A otto anni ho ripreso la racchetta e non l’ho mai più posata. Mio nonno, a ottant’anni, gioca ancora, è proprio una malattia di famiglia». 

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Alti e bassi della carriera

Tutto parte da una mentalità, legata alla vittoria e al rifiuto della sconfitta: «Io odio perdere, ma ho sempre usato la sconfitta per migliorarmi. Per me è un motore più grande della vittoria. Non sentirmi più in quel modo, non provare quella rabbia o quella frustrazione, talvolta umiliazione, mi spinge a cercare il modo per rimuovere quell’errore, quel difetto che mi ha fatto perdere una partita o un torneo».

Nell'ultima stagione «ho vissuto troppi strappi mentali e fisici. Ci sono stati dei momenti in cui la mia testa e il mio corpo non erano allineati, chiedevo troppo all’uno o all’altro. Clinicamente è stato uno strappo dell’obliquo interno. Credo di aver chiesto troppo al mio corpo».

Poi i momenti difficili, con le vittorie che faticano ad arrivare e quel 'buio' che piomba a rovinare tutto: «E il buio sembra non avere fine, sembra ti inghiotta perché invece di stare fermo e rifiatare, ti scavi da solo un abisso.

Sono stati momenti brutti, che non mi sono piaciuti. Ma sono stati fondamentali per farmi ritrovare le ragioni della gioia di fare quello che ho iniziato da bambino e che ha occupato tutta la mia vita. Ho ripensato alle origini per ritrovarmi. Il buio mi ha dato lo spazio per farlo».

I commenti social

A complicare il tutto poi ci sono i social: i tanti commenti negativi dopo le sconfitte, dopo gli infortuni, e più di recente dopo l'inizio della sua storia d'amore con Melissa Satta, ingiustamente accusata dagli hater di avergli rovinato la carriera. «Mi sono accorto che il mio stato d’animo cambiava in relazione al tono di cento persone che scrivevano i loro legittimi, ma spesso ingiusti, commenti che arrivavano direttamente nelle mie mani. Mi sono accorto che il mio umore aveva il dovere di dipendere da ben altro».

«Mi sembrava ingiusto che, per qualcosa che atteneva al mio fisico, dovessi ingurgitare tanta cattiveria. Che tutti quelli che avevano tifato sparissero o si tramutassero improvvisamente in giudici o odiatori». Fino a pensare di mollare tutto: «Nel 2020 ho avuto un’annata complicata e ricordo di aver fatto il pensiero, che mi aiutava a dormire, di prendere il passaporto, non dire nulla ad anima viva e fuggire dove nessuno avrebbe potuto trovarmi. Mi è capitato di pensarci, nei giorni bui. Ma poi il tempo, il confronto con gli altri mi hanno fatto capire che io sono felice solo se scendo in campo e respiro quell’atmosfera. E sono infelice se non lo faccio: è una magnifica condanna...».


Ultimo aggiornamento: Domenica 6 Agosto 2023, 10:57
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