Milan, a giugno tesoretto da 25 milioni
senza gli ingaggi dei futuri svincolati

Milan, a giugno tesoretto da 25 milioni ​senza gli ingaggi dei futuri svincolati

di Luca Uccello
MILANO - I primi furono i russi, poi gli arabi. Ora è tempo di investitori cinesi, tycoon thailandesi (Bee Taechaubol), e perché no gli americani, stile Roma, che gestiscono il Madison Square Garden e che hanno una compagnia omonima, che si occupa di gare sportive e concerti. Tutti interessati al Milan, ad una quota iniziale di minoranza (25-30%) per poi conquistare il 51%, la maggioranza di Casa Milan.





Aspettando che Silvio Berlusconi comunichi le proprie intenzioni, Adriano Galliani guarda avanti, ad alleggerire ancora il bilancio, ridurre il monte-ingaggi.

Dal primo luglio il club rossonero non dovrà più pagare, salvo rinnovi, Abbiati (1 milione netto a stagione), Bonera (1,2), Mexes (4), De Jong (3,5), Essien (2,5). Via anche i prestiti di Armero (1,5) e Van Ginkel (1,5). Ma da Milanello potrebbe andarsene altri giocatori, altri bocciati. Da Alex (2,5) fino a Muntari (2,5) senza dimenticare Zaccardo (0,9) e Zapata (1,6). Poi c'è il caso Stephan El Shaarawy (2,4) ancora infortunato, mai più stato il giocatore conosciuto con Allegri. Sei mesi dove ha stupito un po' tutti, poi un infortunio dietro l'altro che lo hanno tenuto lontano dalle luci di San Siro e che ora potrebbero costringerlo a cercare fortuna da lontano dal Milan. Alla fine potrebbe uscirne un tesoretto da 25 milioni per il mercato.



Con la valigia anche giocatori legati al club ancora da un contratto come nel caso di Sulley Muntari deluso dalle ultime esclusioni. «Lui ha voluto fortemente venire al Milan dall'Inter e rinnovare poi il suo contratto. Qui sta molto bene, però nel momento in cui ci dovessero dire che non rientra più nei piani della squadra rossonera è chiaro che potrebbe andare via», rivela il suo agente, Federico Pastorello.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Marzo 2015, 16:42

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