Milan, domani la semifinale con l'Alessandria.
Mihajlovic dà una chance (l'ultima?) a Balotelli

Milan, domani l'Alessandria. Una chance (l'ultima?) per Balotelli
L'ennesima ultima chance di una carriera zeppa di rimpianti arriva alla vigilia del ritorno della semifinale di coppa Italia contro una squadra di Lega Pro, praticamente già eliminata dal Milan all'andata. Mario Balotelli non può sbagliare, «se uno è bravo parla nel rettangolo di gioco per far capire le cose a me e tutti gli altri» lo avverte Sinisa Mihajlovic, che avrà necessariamente bisogno di lui visto che M'Baye Niang tornerà solo per il finale di stagione, visto che nella notte fra sabato e domenica, sotto la pioggia, alla guida della sua auto è uscito di strada riportando una lesione capsulo legamentosa della caviglia sinistra e una contusione alla spalla sinistra.

In attesa di tornare titolare a San Siro, Balotelli prima si è fatto notare su Instagram con un cappuccio in testa e le mani giunte come un mago come a incantare i suoi follower («così evitate commenti stupidi»), poi a Milanello sgommando sulla ghiaia con la sua fuoriserie. «Qualcuno avrà la possibilità di dimostrare coi fatti che può essere titolare nelle prossime partite. Mi aspetto da tutti una grande prestazione, in particolare da chi ha giocato meno, e soprattutto da Mario e Jeremy», ha spiegato Mihajlovic, che in coppa Italia potrebbe fare un provino a Balotelli e Menez per la seconda punta da affiancare a Carlos Bacca domenica in casa del Sassuolo, avversario sempre ostico per i rossoneri negli ultimi anni.

«Non sono ammessi cali di tensione con squadra buona ma di Serie C», ha chiarito ancora Mihajlovic e pazienza se ora si chiama Lega Pro il campionato dei piemontesi (accompagnati da un esodo di tifosi), quinti nel Girone A e sconfitti all'andata 1-0 grazie a un rigore di Balotelli, anonimo nel resto della gara. «Se i giocatori non sono consapevoli di cosa c'è in palio cambino mestiere. Non sbaglieranno atteggiamento, l'occasione è troppo ghiotta - ha notato il serbo -. Per me la coppa Italia sarebbe anche il primo trofeo da allenatore». Nonché uno degli obiettivi, assieme al terzo posto, lontano ancora sei punti ma non più una chimera come qualche settimana fa. «Abbiamo lavorato tanto, i risultati si vedono ma non abbiamo fatto ancora nulla: siamo sesti e non dobbiamo guardare il -1 dall'Inter», avverte il serbo, sfoderando l'ennesima citazione, una strofa del blues 'The Gambler' di Kenny Rogers: «Non devi mai contare i soldi quando sei seduto al tavolo, avrai tempo di farlo dopo l'ultima mano».

A sentire Silvio Berlusconi, non è tempo ancora nemmeno per le conferme. «Con il presidente ho un buon rapporto, schietto, da uomini, lo ammiro.
Non si può andare d'accordo su tutto, io lo ascolto su tutto, poi faccio le mie scelte. Lo ringrazio perché fortunatamente ha rispettato il mio lavoro e non mi ha imposto quello che non volevo», spiega l'allenatore, che dopo aver incassato l'endorsement di Abbiati prova a evitare ad Abate la stessa domanda: «Cosa volete che vi dicano, che non è giusto?». Ma il terzino si è esposto contro un nuovo cambio in panchina: «Siamo tutti della stessa opinione, la casa è costruita, le fondamenta ci sono. Sono fiducioso. Nessuno ha ancora detto che il mister andrà a casa». «No - puntualizza il serbo -, io a casa non ci sto, troverò qualcosa».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Febbraio 2016, 19:51

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